Friday, June 15, 2007

La lettera


Il foglio di carta stampata venne pian piano aperto,e gli occhi incuriositi di Anna iniziarono a decifrare le minuscole lettere stampate al computer della lettera:
Roma il 23 Settembre 2006
Gentilissima signorina,
l'obbiettivo di quest'avviso è comunicarle da parte di tutta l'agenzia "Photo with smile" che lei è entrata a far parte del nostro personale come da lei richiesto tempo addietro. Il contratto già programmato duraturo per due anni di prova, (N.B se la prova andrà bene e se la riterremo idonea al lavoro il contratto le potrà essere rinnovato per cinque anni,con precisazioni da verificare),l'aspetterà nel'essere firmato nella data del nostro incorntro. Naturalmente ne potremo poi discutere con calma in caso di divergenze o scomodità. Ma per adesso l'unico compito di questa lettera è di esporvi il programma che dovrà svolgere durante l'arco di tempo dell'anno 2006/07 . Le mete che saranno luogo del nostro appostamento saranno le seguenti:(N.B il pagamento per tutti e tre i viaggi,più il corrispondente alloggio e le spese ricorrenti saranno sul conto dell'agenzia,dunque,lei non sarà a carico di nessuna spesa personale).
1 Groenlandia, pensiola meridionale. Come punti base avremo le città principali di Narsassuaq, Nanortalik e Qaqortoq.
2 Marocco,sulle coste occidentali, entrando anche nell'entroterra.
3 Messico, sul Golfo del Messico.
Il suo lavoro signorina, accompagnata da altri validi fotografi,sarà quello di immortalare diversi paesaggi di questi posti per cataloghi di agenzie turistiche e cartoline postali. L'intera troupe l'aspetta una settimana prima della partenza alla volta dei ghiacci della Groenlandia per firmare definitivamente le trattative del contratto , informarla più dettagliativamente al riguardo e poter così poterla considerare nella nostra troupe. Dunque arrivederla al 6 Ottobre, nella nostra base in Via Cremini 3 alle ore 16:oo.
Distinti saluti,
il titolare,il Signor Crawford.
P.S L'avvertiamo anche che se vorrà unirsi alla nostra associzione ed accettare questo lavoro,per accedere a qualsiasi posto o base dell'agenzia dovrà compilare adeguatamente il cartellino qui allegato con una sua foto recente e tutti i suoi dati personali e portarselo continuamente con se.
Anna dopo aver letto la comunicazione per ben due volte di seguito col fiato sospeso, ripose il tutto ed emise un grido roco.
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C'è posta per te


Le scarpe da ginnastica dalle sfumature sul celeste si fermarono bruscamente davanti ad una porta di vimini socchiusa. Anna,ansimando leggermente e saltellando sul posto entrò dentro la cucina della sua casa. Il corpo era accaldato e goccioline di sudore colavano sulla fronte.
"Buon dì mamma!" esclamò senza fiato Anna, rivolgendosi ad una donna anziana che indossava un grembiule bianco sporco e tagliuzzava con estrema precisione un paio di carote.
"Buona giornata cara, hai già concluso la tua corsa mattutina sul lungomare?". "Si,c'era un venticello piuttosto insistente,ma comunque...perfino quando ti sei presa tre giorni di ferie ti devi alzare alle sette per preparare il pranzo?"le rispose la figlia, con un cenno d'indignazione nella voce. Ma prima di aspettare la consueta risposta sfilò via per la cucina,diretta verso una doccia rigenerante.
"Ah...Anna,è arrivata una busta,immagino via posta per te,è arrivata ieri sera tardi,l'ho poggiata sul bancone"la richiamò la madre. "Grazie mamma, ma immagino sia di nuovo qualche volantino pubblicitario" disse la donna, scrutando attentamente la busta quadrata di carta riciclata. Anna stava di nuovo per avviarsi verso il corridoio quando il suo sguardo cadde su un voluminoso pacco della spesa che emanava un putrido odore di pesce. "Mamma, non avrai forse in mente di preparare del pesce per questa sera!?". La madre si asciugò pazientemente le mani sul grembiule e disse con un filo di voce:" Mia cara, tuo padre ti ha concesso tutto il necessario,ma non vorrai privare un pover uomo del piacere del pesce appena cucinato. Tu potrai consolarti con la tua insalata"concluse lei,con un tono che non lasciava repliche. Anna,accontentata quanto bastava, filò via silenziosamente con la busta in mano. Anna era vegetariana. Una volta seduta sul bordo del water del suo bagno profumato,iniziò a scartare la busta: dapprima con delicatezza, poi più impazientemente con forza prepotente. Le bastò una sola semplice occhiata per accorgersi che non si trattava di un volantino pubblicitario: sue due fogli completamente bianchi erano stampate lettere al computer. Inoltre le scivolò in mano anche un cartellino foderato da uno spesso strato di plastica e con un cordoncino; doveva essere un lascia passare o qualcosa di simile pensò Anna diventata ora assai attenta.
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Saturday, June 2, 2007

Toc toc! Chi è? Sono la tua occasione


"Bluck!", un rumorino appena percettibile seguì la fine della piccola bollicina di sapone, spenta nell'aria, abbandonata al suo destino.
Anna, beatamente immersa nell'accogliente tiepore della vasca da bagno, esalò respiri che avevano il sapore di gelsomino. Poi strusciò delicatamente i piedi sul fondo della vasca, dove, immediatamente, alcuni granuli di sale marino che ancora non si erano sciolti le raschiano la pelle. I capelli umidi le coprono il collo. Erano passati bene nove giorni da quell'assolata mattina in cui Anna aveva avuto il coloquio per un futuro lavoro. Silenzio. Un silenzio devastante, nervoso, che dava molto fastidio: perchè ancora non l'avevano chiamata?
"Drinnnn Drinnn!", la suoneria del telefono portatile, posato ingenuamente sul bordo della vasca, interruppe i suoi pensieri.
Anna cercò di asciugarsi le mani con l'asciugamano e rispondè prontamente: "Si?". "Buongiorno signorina, parlo con Anna Parino? Sono l'addetto al concorso per giovani fotografi e le volevo comunicare il risultato". Anna ora trattiene il fiato osservando fisso davanti a se le piastrine che ricoprono il muro del suo bagno. "Sono io". "Bene". la voce lontana continuò,"Abbiamo analizzato le sue fotografie, giudicate dalla maggioranza completamente piene di professionalità, originalità, ed impegno".Un lieve sorriso solcò il viso della donna, forse ce l'aveva fatta. "Ciò nonostante", a queste parole fin troppo crudeli, il telefono scivolò sulla guancia della donna: anche questa era andata, un occasione persa, ed Anna si domandava in quei brevi secondi se era davvero così brava, o se era meglio abbandonare tutti i suoi più dolci sogni e cambiare. Ma cosa fare? In fondo aveva una laurea fresca fresca in Biologia. Ma che razza di lavoro ne trovo fuori?.
"Lei sarà cosciente che il vincitore del colloquìo avrebbe avuto un contratto di due anni come fotografo e collaboratore di alcuni fascicoli per pubblicità. Ma non l'abbiamo trovata adatta per questo preciso tipo di lavoro. Ciò nonostante, abbiamo notato la sua bravura nel catturare paesaggi, ed un nostro lontano collega, ha tenuto a dirci che gli piacerebbe assumerla per due anni consecutivi nel suo budget". Ed ecco che un altro barlume di speranza appariva all'orizzonte. Anna cercò di controllare la sua voce fin troppo felice: " E quale sarebbe il tipo di lavoro che dovrei svolgere con questo signore?". "Viaggierà, per due anni, in tre località diverse per ogni anno, scatterà fotografie per cartoline locali e per riviste di viaggi. Tutte le spese saranno a carico del suo gruppo e mi creda, mai c'era capitata l'opportunità di offrire un lavoro così prestigioso ad una principiante. E' stata molto fortunata e se tutto andrà bene, il contratto sarà in futuro rinnovato, la pagheranno profumatamente e la sua esperienza le potrà aprire nuove strade nel mondo dell'arte. Appena le potremo procurare un colloquio con il direttore per il contratto, la informeremo, tenga il cellulare acceso. I mie distinti saluti, arrivederla". Anna non si era mai sentità così felice.
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Monday, May 28, 2007

E' solo l'inizio

La tazza di porcellana, dai bordi schiumati di un bollente caffè appena finito di bere, emise un sordo suono nell'essere posata su quell'elegante tavolino di vimini. Anna si passò dunque un tovagliolo pulito sui bordi della bocca e controllò l'ora: ormai mancavano appena due minuti all'inizio dell'appuntamento, non poteva permettersi di tardare di più poichè da ansiosa e poco professionale sarebbe sembrata distratta ed imprecisa. Adorava quel caffè dal retrogusto dolce, dove spessi granelli zuccherati restavano ancora beatamente sul fondo. Salì le scalette appena lucidate che portavano al primo piano dell'edificio romano. Esitò un minuto nel premere il campanello dov'era chiaramente segnato :" Studio fotografico per principianti". Poco dopo la portà si aprì silenziosamente, lasciandola davanti ad uno stretto e poco illuminato corridoio. Senza proferire parola si avviò verso l'unica stanza dalla porta aperta, da dove giungeva un fiebile odore di sigaro. I due uomini dalla camicia bianca, che stavano seduti su due basse sedie, dietro la scrivania, le diederono un semplice Buongiorno, quasi seccato. Con poche parole la fecero accomodare e le ordinarono di compilare più precisamente possibile un modulo sulle informazioni personali. Anna titubante lesse il foglio ed inizò a compilarlo con cautela, nel dubbio di avere una buona scrittura. Poteva sentire come sottofondo lo scricchiolio della matita temperata in malo modo ed i sospiri di fumo dell'analizzatore. Quindi, dopo aver ritirato il modulo le chiesero la busta con le foto, e raccolta in una cartellina plastificata, il primo uomo si alzò aspettando che anche la giovane donna facesse lo stesso. "Bene signorina, la chiameremo al più presto possibile, quando sapremo per certo il vincitore del nostro concorso, sappiamo dove abita ed il numero del suo cellulare. L'unica cosa che deve fare al momento è aspettare, se verrà assunta informazioni più precise le verranno comunicate"; e si sedette distratto. Anna, del tutto allibita, si girò per poi tornare a guardarlo fisso negli occhi e rispondere con voce gelida :" Anche se non sarò presa come assistente me lo comunicherete lo stesso VERO?"; un assenso deciso del capo le basto per farla uscire dall'edificio. Si ricordava fin troppo bene della sua delusione, di quando aveva partecipato ad un mini concorso liceale e per settimane e settimane aveva aspettato ingenuamente senza ricever risposta. Ma la donna, camminando sul marciapiede umido di rugiada, sentiva il suo tenero cuoricino batter fin troppo forte. Diede un lungo sospiro e si disse con voce ferma: "Ti devi tranquillizzare Anna, è solo l'inizio!".
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Saturday, May 12, 2007

Fotografie


La stampante,con un sussurro impercettibile e costante,accarezzava il foglio imprimendo in lui nuovi colori,nuove immagini. Due occhi leggermente socchiusi e deboli fissavano il lavoro in corso,protetti dai quattro angoli di quella camera riempita da una fiebile luce,la luce dell'alba chiara. In sotto fondo, il soporifero rumore di un orologio fin troppo preciso: TIC-TIC...TIC-TIC...TIC-TIC...Anna diede un altro piccolo sorso al suo succo di frutta alla pera e sfilò con premurosa attenzione la SUA fotografia che aveva appena stampato.
La prese con le unghie nell'angolino più remoto,e tirandola in alto,se l'accostò in viso spostandola ogni tanto nelle varie direzioni della luce e osservandone ogni minimo tocco. Poi, gli occhi a mandorla cedettero,il corpo della donna si sedette più rilassato: era perfetta,sublime,perfetta.
La infilò prima tra una spessa fodera trasparente, e poi in una leggera busta di carta marrone che infilò amorevolmente nel suo zainetto.
Si infilò le scarpe da tennis,lasciò con poco ordine il succo ancora pieno sulla scrivania e,con lo zaino in spalle diede uno sguardo allo specchio. Andava bene,aveva un non so che di artistico,ignorando le sue profonde occhiaie che le sorridevano sfacciate. In punta di piedi superò il pianerottolo e socchiuse la porta della camera da letto della madre. Il viso semi nascosto dal candido lenzuolo,dormiva ancora beatamente. Le sfirò la pelle con un bacio ed uscì di casa,con il piccolo rimpianto delle calde coperte che poco prima l'accoglievano. Ma era il suo grande giorno,e nessuno si sarebbe permesso di rovinarglielo. Ce ne voleva di tempo per arrivare a Roma da Ostia, e doveva sacrificarsi alzandosi presto.
Durante tutto il viaggio in autobus,per giungere nella capitale,masticò nervosamente una gomma da masticare,finchè non schiacciò un sonnellino calmo. Ogni tanto accarezzava lo zaino,quasi per paura di non trovarlo più,di non trovare più la sua foto,là,appoggiato alle sue gambe...Quella foto le aveva fatto vincere al concorso delle piccole arti,nel secondo anno del liceo,era riuscita a scattare quel momento fatidico grazie all'aiuto di Eva,che pazientemente faceva cadere goccie su goccie dentro la piscina! ^.^
Ed ora sperava ardentemente che le avrebbe di nuovo portato fortuna...Finalmente arrivò a Piazza Eustachio,dove in una sua trasversa,si trovava l'edificio dove risiedeva la redazione. Le avevano chiesto di portare una sua foto,in modo da giudicarla e vedere quale era la sua bravura. Osservò l'ora dal suo cellulare scuro: mancavano ancora venti minuti all'appuntamento,e lei non aveva nè il coraggio nè la sfacciataggine di presentarsi in anticipo:sarebbe sembrata impaziente e poco professionale. Poi le venne in mente di come,in quel bar affollato anche alle dieci di mattina,chiamato appunto Sant'Eustachio,preparassero il caffè più gustoso di tutta Roma. Di certo Anna aveva già fatto colazione,ma il tutto le sembrava un buon diversivo. Così,prendendo fiato,si infilò tra la folla.
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P.S Alzando lo sguardo si può vedere la fotografia scattata da Anna. ^.^

Friday, May 4, 2007

Un sussurro dal vento


Appena una veloce mossa, ed ecco che le scarpettine dal numero piccolo sono abbandonate sulla spiaggia,vicino ad un rifuto, una lattina aperta arrugginita. Ed ecco affiorare un altro ricordo, che ha il potere di far apparire un altro tenero sorriso sul volto pallido di Anna, si ricorda di come al liceo la chiamassero "Cenerentola". Aveva sempre avuto un piedino molto piccolo lei, motivo innocente del suo affettuoso soprannome; ma ad Anna tutto questo le era sembrato tutto molto buffo, ed aveva sempre difeso i suoi piedini trovandoli assai graziosi.
Un altra piccola mossa ed ecco che i calzini di cotone,(piccoli anche essi), con un volo vanno a fare compagnia al paio di scarpe solitarie.
Anna si tranquillizza, tanto sa che quel senso di gelo durerà appena pochi secondi...poi i granellini di sabbia, della spiaggia si infilano tra le dita dei piedi, dando un senzo di riposo che tanto le piace. Ormai la sera sta varcando la soglia della giornata, sono giunti appena due minuti dopo le sei ed ecco che una leggera patina grigio chiaro sta avvolgendo il cielo...La brezza è fredda, si infila tra la pelle delicata del collo, non la vuole lasciare in pace. Ormai il muffin è finito, come il pomeriggio. Anna decide di concedersi un ultima piccola voglia, camminare sulla riva infangata, dove la schiuma scura accarezza la sabbia immobile nella sua meditazione. Sa già che se ne pentirà, quando sarà costretta ad infilarsi i calzini tra i piedi zuppi ricoperti da uno strato leggero di sabbia...Il vento si alza dal sottile confine dell'orizzonte, facendo depositare un'abbondante quantità di sabbia tra i capelli ramati di Anna e facendo innalzare in tutta la loro umiliazione rifuti abbandonati da una persona che vale troppo poco. A pochi metri da quel profilo tanto debole, c'è un secchio della spazzatura, stracolmo quanto basta per lasciare alcuni accortocci volare liberi nell'aria per poi depositarsi, come in semi cerchio davanti ad Anna. Lei arriccia il naso, per quanto il suo ghiacciolo glielo possa permettere, e resta quasi attratta da un particolare volantino. Contro le sue reputazioni da schizzinosa lo raccoglie, nonostante sia ancora del tutto accartocciato, come un riccio, dalla carta leggerissima e giallo chiaro.Ancora non capisce perchè l'ha raccolto, ma sente un'attrazione surreale, che la spinge ad aprire il volantino ed a leggere quello che hanno stampato sopra. All'inizio sembra uno i quei semplici volantini pubblicitari, ma ecco che, quella frase la colpisce in pieno...BAM!Si regge appena in piedi. Possibile che fino a quel momento il vento l'avesse ascoltata per poi esaudire i suoi desideri?Quella frase innocua racchiude molto più di un semplice "Cercasi fotografo per cataloghi, che lavori con passione, costanza e originalità", racchiude il suo futuro. E la via di Sant'Eustachio sarà spettatrice della sua ascesa...
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Ti ricordi?


Anna sospinse con decisione la porta a vetri per poi lasciarla richiudere sommessamente. "Buon giorno Anna!", la saluto con un misto di gioia il panettiere. Poco lontano, un grido stridulo di un branco di gabbiani coprì la risposta della donna:"Salve Aurelio, dimmi che hai appena sfornato la tua dolce specialità, ne voglio gustare subito una!". "Ah...una,non due" concluse lei, con un filo di voce strozzata. "Come mai"le fece eco l'uomo dalle robuste mani completamente imbrattate di farina;"Non mi dirai che quella birichina di Eva si è di nuovo fissata sulla sua maledetta dieta!". E nonostante tutto quel tono indignato fece sorridere la sua giovane cliente...Anna chiuse gli occhi, ancora si ricordava...Il gabbiano, quel tetro locale dove si trovava,era in verità una piccola panetteria, famosa per la sua specialità: caldi, soffici e dorati muffin. Da quando lei ed Eva li avevano assaggiati, ne erano rimaste subito affezzionate, per la bontà sia di quei dolcetti che per quella del suo venditore.
E si ricordava ancora di quando avevano appena sedici anni e la sua migliore amica, si era fissata sul fatto che fosse troppo rotondetta, iniziando così una scrupolosa dieta che però, fortunatamente non durava molto, Anna poteva vantarsi di essere molto convincente. Ma erano passati tanti giorni, e tanti muffin da quel giorno,ora Eva si trovava sospesa sopra un leggero filo impercettibile:il suo futuro. E lei, con una laurea giovane che già sapeva di chiuso, imprigionata in un cassetto, nell'inutile attesa di essere tirata fuori per un possibile colloquio di lavoro, era sempre là, nella stanza invisibile della malinconia..."No Aurelio, Eva, Eva è partita, per adesso ti dovrai accontentare di me!"gli rispose Eva, porgendogli i soldi e prendendo un muffin. "Oh bè,speriamo che torni presto od andrò in rovina!Voi siete le mie clienti preferite!"rispose lui leggermente sorpreso,vedendola scomparire fuori dalla sua desolata panetteria.Ricordi...potrebbero essere paragonati a mele...si,mele, ad un occhio superficialmente attento potrebbero sembrare tutte uguali, dallo stesso colore e dallo stesso sapore, ma naturalmente non è così. Innanzitutto ognuna appartiene ad un albero diverso, e poi ci sono quelle, più morbide e fiacca, che cascano subito dall'albero, per essere assaporate. E poi quelle più fastidiose, si,fastidiose, che fai di tutto per raccoglierle ma ti sembra che il ramo a cui sono appese è troppo alto...Quelle rompi scatole, che ti cascano precisamente in testa per ricordarti un fatto che avresti voluto non ricordare, ed in fine quelle marce, poichè niente è perfetto, quella che hai fatto di tutto per non assagiare il suo succo e che poi, inesorabilmente ti ritrovi a mangiare, avendo sulla lingua il sapore di quel succo amaro, doloroso, disgustoso...questi sono ricordi, mele, provenienti dallo stesso frutteto ma di sapore molto diverso, il sapore della nostra vita!
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Tuesday, May 1, 2007

Divini



Pure questa, la mia personale seconda coppia preferita nel "Signore degli Anelli",non poteva certo mancare. Di loro nel film,come coppia, se ne parla assai poco,poichè Eowyn, la bianca dama di Rhon, e Faramir,valoroso secondo genito del governatore di Gondor, si uniscono solo alla fine del ritorno del re. Lei,dall'animo giusto,cortese,leale, guerriero, ma non per questo poco femminile ed elegante, e lui, bello,bravo,coraggioso,con uno sguardo a dir poco reale.Un ultima parola: divini.

Adorabili


Adorabili, li trovo una coppia così commovente...lei delicata,un leggero bocciolo di rosa pallido, lui affascinante nella sua saggezza e nella sua forza, d'animo e fisica. Peccato che questa dolce coppia appaia solo nella trilogia de "Il Signore degli anelli" e non anche nella vita reale. Ma bisogna sapersi accontentare, guardando e riguardando i loro teneri baci nei film di Peter Jackson...

Saturday, April 28, 2007

Ubriaca


Anna aveva deciso di fare un'intima festicciola, "E' una nostra vittoria personale,dobbiamo festeggiarla insieme, solamente noi due, inseparabili"e così il due Aprile era arrivato. Anna aveva preparato una cenetta indiana, in perfetto stile orientale. Aveva ricoperto parzialmente il pavimento di sottili canne da giunco con degli spessi tappeti dai colori vivaci, comprati a basso prezzo in una bancarella,poi aveva diffuso con cura un leggero incenso speziato, aveva scaricato varie ricette da Internet si era messa a cucinare chicchi di riso speziati e piccanti, con vari piatti di Chilli con carne;per concludere una lieve musichetta di sottofondo. La casa sembrava semi deserta, non c'era nessuno, tranne la loro preziosa amicizia. In quella fresca serata di luna piena avevano fumato qualche sigaretta e bevuto ben tre bicchieri di champagne, e quella sera Eva aveva scoperto a sue spese di essere astemia. In sincerità non le era neanche assai dispiaciuto, fin da bambina non aveva mai adorato l'alcol. Poi i ricordi iniziarono invisibilmente ad affondare nell'oceano del vuoto ed Eva tornò sensibilmente in quel locale sfocato con un fitto bruciore nel capo ed un altro che porveniva dal suo cuore ancora troppo fragile. Lentamente, ancora annebbiata e nauseata dai quei ricordi allungò la mano verso il boccale di vetro già bevuto per metà, ed iniziò a bere di nuovo,con piacere...poi dalle sue labbra emerse una risatina stridula, tesa, strana e pian piano il bordo degli occhi iniziò a lacrimare un pianto tiepido. Vide il viso di Jack, il suo Jack, pensò con piacere lei, avvicinarsi ai suoi occhi,e poi vide la sua mano tremante, fiacca, abbandonarsi su un fianco, il rumore lieve di vetro che s'infrangeva, quasi provenisse da molto lontano e gli occhi chiudersi gravemente , arresi contro quella battaglia inesistente.
Parigi,ore nove e tre minuti.
Un raggio sbarazzino e semi trasparente accarezzò il viso pallido della donna, sistemata tra lenzuola fresche di pulito. I capelli fini sparpagliati pigramente sulla fodera candida, un adorabile piedino che spunta da un lato del letto...La donna socchiude gli occhi umidi, e, riconoscendo di essere nel suo appartamento parigino,sussurra debolmente:"Jack, Jack..."non può averla lasciata sola, non in questo momento critico. Ma poi sente leggeri passetti, i più speranzosi che abbia mai sentito nella sua vita e lo vede, con i capelli spettnati e due folte occhiaie...si siede con cura sul bordo del suo lenzuolo, gli accarezza amorevolmente le ciocche di capelli e poi tira fuori da un sacchettino di carta marrone, (posato sul comodino), un delicato tramezzino, dal profumino invitante. "Eva, è la tua colazione, come stai?". Eva spalanca gli occhi tristemente, riesce a mettersi dritta sulla schiena e, come una tenera bambina ingenua lo abbraccià, iniziando a a singhiozzare sommossamente. "Mi...mmmi disspppiacce!Io nnnon sssapevvo, non ccci pennnssavo, hoo rovvinnnatto tuttttto". "No, Eva, è stato un piccolo incidente, rimediabile, può capitare sai?!". "Mmmma tu eri stato così gentile nell'invitarmi,non abbiamo vvvissto neanche il primo...ho rovinato tutto!".E continuò a bagnare la maglietta di cotone di Jack, cercando di tirare su col naso."Ora riposa con l'animo felice, non hai rovinato niente, sono stato benissimo con te, e,e poi...quei biglietti li avevo vinti!"disse Jack facendola di nuovo sdraiare delicatamente sul materasso, quasi fosse una fragile bambolina di pezza. "non sei bravo a mentire, ma sei così buono!"sussurrò debolmente Eva, per poi ricadere in un leggero sonno più tranquillo.
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Una sola parola: astemia


Jack la prese con delicatezza per mano e la portò sicura su un tavolino, probabilmente già prenotato, ai bordi del palco di legno dove si svolgono gli spettacoli. Eva guardò i morbidi bordi vellutati del sipario ancora chiuso, non doveva mancare molto all'inizio del primo spettacolo. Eva si sedette sulla sua sedia, appena davanti a Jack e notò con un pizzico di irritazione quanto era scomodo quel piccolo tavolino da drink. Un ragazzo dall'aspetto fiacco ma elegante, con una piccola margheritina sull'occhiello si avvicinò cautamente. "I signori vogliono ordinare, prego?". Eva depose la sua mano su quella di Jack e gli sussurrò in un orecchio:"Jack, non ti scordare che io ho cenato, vai sul leggero per piacere"; Jack la guardò divertito e gli sussurrò a sua volta:" Mi credi forse un ingordo?" "No", fu la risposta evasiva di lei. "Garçon,una birra media chiara, con qualche nocciolina e stuzzichino e, per l'incantevole signora..."posò lo sguardo su Eva, "Una birra media chiara"disse Eva quasi di getto, innervosita su quella domanda. Dette tutto d'un tratto, quelle quattro parole sembravano di una semplicità, ma lei stessa non sapeva quanto gli sarebbe costata quel'ordinazione. "Ah...un'ultima cosa garçon, mi potrebbe dire a che ora inizierebbe il primo spettacolo?""Tra un'ora precisa!"rispose lui, voltandosi elegantemente per andarsene. Non aspettarono molto per ricevere, dallo stesso cameriere i due boccali di birra, dal bordo schiumato, e così iniziarono a parlare timidamente. A quanto pare Jack sembrava assai interessato sul suo passato in Italia, ed Eva raccontò senza troppi timori, tralasciando alcuni piccoli particolari, tra cui quello che le faceva più male, la sua amicizia semi-perduta con Anna. Mentre parlava, Eva, lievemente rassicurata da come i minuti passassero tranquilli, iniziò a stuzzicare qualche buccia di pistacchio, assaporare una nocciolina secca, e sorseggiare qualche goccia della sua birra, ben attenta a appiccicarsi tutta la schiuma candida sul contorno delle labbra, Fu quando Jack rimase in silenzio, cercando di scalfire una buccia di pistacchio troppo dura, che un pensiero colpiì, dritto e deciso la mente di Eva, Come se una vocina quasi comica ed imbarazzata le sussurrasse nell'orecchio:"ma mia cara, tu sei astemia!". Ed i ricordi iniziarono ad affiorare, quasi dispiaciuti di farsi ricordare da Eva. Era vero, la saggia,buffa vocina aveva ragione, lei era ASTEMIA! Aveva scoperto di avere questo difettuccio al compleanno di Anna, quando aveva appena compiuto 18 anni... CONTINUA

Al Moulin Rouge


La parte piatta dello specchio, nello spoglio bagno dell'appartamento di Eva sembrava sussurrargli sempre nuovi dubbi invece che rassicurarla. Mentre le sottili lancette dell'orologio nel tinello, che non erano mai andate così veloci, le facevano ricordare sempre di più come Jack sarebbe stato sotto la soglia a momenti..."Capelli sciolti sulle spalle o legati in uno chignon?"domanda tanto semplice quanto impegnativa. Alla fine la donna optò per la seconda opzione, i suoi riflessi chiari erano così più visibili. Si passò con cura una salviettina aromatica tra le mani e si spruzzò qualche goccia di profumo intenso sul collo. Era un campioncino che gli avevano gentilmente offerto in profumeria, lo Chanel n5. Fece appena in tempo ad afferrare la sua borsetta che ecco il campanello suonare, dunque era arrivato. Eva respirò intensamente, era la SUA serata, non si doveva innervosire o sarebbe apparsa goffa, con il piccolo cuore che tremava.
Scese fino al portone dove, Jack, con il suo sorriso gentile la stava aspettando. Un saluto appena sussurrato può dire poco, ma quel bellissimo bocciolo rosso la fece arrossire fino alla punta delle orecchie. La macchina partì lentamente verso il Moulin Rouge, la serata era appena iniziata. Ci vollero circa 20 minuti, passati a darsi discrete occhiate sullo specchietto retrovisiore. "Mmh...Chanel!"esclamò Jack aspirando profondamente con il naso, "E se il mio intuito non mi inganna, è pure il numero cinque!"concluse lui con una punta di malizia. Eva rispose con un altro arrossimento per poi dire:"Jack, siamo arrivati vero?". Un vortice di luci dorate e rosso fuoco li travolse in pieno, entrando nel profondo dei loro occhi...scritte lampeggianti, che vorticavano nel cielo serale e scuro, Eva, leggermente sorpresa in un primo momento sbattè gli occhi...Davanti ai loro visi un imponente edificio dalla forma alquanto particolare li attraee, la scritta rossa a caratteri cubitali dice chiaro e tondo"Moulin Rouge", la ma cosa più buffa è senz'altro il mulino con le quattro pale dorate che poi ha ispirato il nome del locale. "Il mulino rosso!"esclama Eva scendendo dalla macchina. La coppia si avvia verso l'entrata dove una piccola fila ben ordinata fa vedere il proprio biglietto come lasciapassare. Poi è il turno di Jack che a sua volta le mostra i due biglietti di carta, e le due piccole anime entrano in quel che definiscono l'inferno di passione, sentimenti e musica sfrenata. Una musica dal volume troppo alto invade la loro mente, è sfrenata, senza censura, e d'un tratto Eva si vede girare intorno i quattro angoli di quell'immensa sala.
CONTINUA

Saturday, March 31, 2007

Tutto in un giorno


"Bene,a quanto pare anche per oggi il nostro turno di lavoro, ed anche il tuo Eva, finisce in questo momento"esordì Pierre infilandosi la giacca scamosciata, salutando ed uscendo dal proprio ufficcio. Poi fu la volta di Jack, che con un lieve cenno della mano disse "Buonasera"ed uscì a passi lenti. La prima giornata di Eva era dunque conclusa...Eva aiutò Margot a risistemare alcune schede pratiche sotto dei fermafogli e dopo il giro di chiave della collega, le due donne si avviarono silenziosamente verso l'uscita.
"Mi raccomando riposati Eva, a domani!" le gridò Margot, infilandosi agilmente in un taxi che aveva chiamato poco prima.Eva le sorrise mentre la macchina gialla si avviava nel centro cittadino.
Sistemò per bene la propria borsetta e si avviò davanti alla fermata della metro che distava pochi metri dall'industria, Controllò l'orario, era in perfetto tempismo, la metro sarebbe arrivata tra appena cinque minuti; uhm, qua se non altro le metro sono in perfetto orario rispetto a quelle italiane, quasi fossero treni! pensò la donna, stringendo tra le dita la morbida piuma. Si sentiva soddisfatta, serena, e stranamente molto fiacca.Poco dopo si sentì chiamare gridando: "Eva!Eva" quest'ultima si girò con poca sorpresa sentendo QUELLA voce. Era Jack, che la stava chiamando appena poco dietro di lei. Lei aspettò tranquillamente che arrivasse a suo fianco e lo lasciò parlare:"Scusa se non ti ho parlato prima, ma avrei preferito che gli altri se ne fossero andati. Riprese un minuto fiato ed Eva l'osservò con dolcezza, nonostante avesse i capelli scompigliati dalla piccola corsa, era semplicemente bellissimo. "Sai, non ti ho ancora detto quanto sia felice che lavoriamo nello stesso reparto..."continuò lui, "Ma avrei voluto dirti che, vedi, un mio amico fortunatamente è riuscito a procurarmi due biglietti per lo spettacolo serale di domani al Moulin Rouge, non so se lo conosci ma comunque è..."; "Non ti preouccupare, ne ho già sentito parlare"lo interruppe timidamente Eva, "Ma stavi dicendo?". "Ecco, il punto è che se ti sarebbe andato di venire con me, io sarei stato molto onorato di averti come accompagnatrice!" concluse lui tossicchiando. Eva inclinò leggermente il capo e lo fissò per un tempo lunghissimo negli occhi, poi rispose:"Ma certo che mi farebbe piacere Jack, sei una persona tanto gentile!". "Bene, non sai che grande piacere!", tirò un impercettibile sospiro di sollievo,"Dunque ti passo a prendere domani sera verso le 8 e un quarto, va bene?","Perfetto"rispose prontamente lei, quindi si salutarono e si avviarono ognuno verso la via opposta. Lo sguardo di Eva cadde sul suo orologio da polso ed ebbe un sussulto: la sua metro era passata da ben cinque minuti! Inutile dire che le toccò farsi venti minuti di strada a piedi, ma nonostante il grigiore serale ad Eva quella sembrò una passeggiata favolosa. Era così felice che le sembrava che i fini tacchi a spillo sfiorassero a pena il terreno. Ma nel frattempo un altro pensiero più cupo e triste si insinuava nella sua mente:No, per quanto Margot possa essere gentile, allegra e simpatica non avrebbe MAI preso il posto di Anna.

CONTINUA

Il primo giorno di lavoro

Con un sospiro Eva strinse il suo portafortuna che si trovava nella borsetta, la piuma rossa, e sentì la voce di Anna sussurrargli come in un orecchio "In bocca al lupo!" e la voce sembrava così realistica che si voltò di scatto, per avere l'illusione che il volto della sua migliore amica si trovasse a pochi centimetri da lei. Delusa , una volta lasciata entrare dalle due guardie, si trovò all'interno dell'industria. A passi veloci si diresse verso il terzo piano, là si trovava il suo primo appuntamento con il capo reparto, o almeno così l'avevano informata.
Si trovò infine, in uno stretto corridoio con un pavimento di parquet chiaro, ed assorta com'era nell'osservare i numeri sulle porte di fiancata andò a sbattere la spalla contro una donna che veniva nella direzione opposta. Qalche foglio di block notes volò in aria ed Eva prontamente lo afferrò restituendolo alla propietaria con tante scuse per la botta
La donna sui trent'anni circa le sorrise in modo cortese:" Ha forse bisogno d'aiuto?", "In teoria stavo cercando il reparto numero vent'uno, oggi dovrebbe essere il mio primo giorno di lavoro". "Bene , ci siamo incontrate nel momento giusto! Piacere, io sono Lisa Chantillon e sono la responsabile del reparto dove da oggi lavorerà lei , se mi vuole seguire l'accompagno"; e così girando sui propri tacchi aprì un porta a pochi passi da loro . Dentro un semplice studio, con cinque scrivanie metalliche, apportate di un computer, una stampante epson ed una fotocopiatrice. L'unica scrivania rimasta, risoperta di fogli di riviste pubblicitarie, a quanto pare doveva essere la sua.

Dopodichè iniziò la presentazione dei tre colleghi con cui avrebbe condiviso quello studio: il primo era Pierre, un uomo sui 33 anni dai capelli folti e ricciuti, seguiva Margot, una ragazza di 29 anni leggermente bassa, dall'aspetto buffo e dolce, ed infine Eva ebbe un leggero e piacevole tuffo al cuore quando vide che il terzo ed ultimo collega era Jack, che le sorrideva osservandola seduto sulla sua scrivania. Appena la capo reparto se ne andò, tutti tornarono al loro consueto lavoro tranne Margot che ebbe la premura e la gentilezza di spiegare ad Eva tutte le informazioni necessarie. Infatti approfondì le sue conoscenze sulla Saiwa, sui sui futuri progetti e sul loro motto principale:VENDERE. Inoltre le spiegò come funzionavano alcuni appositi macchinari, le fece vedere alcuni schizzi fatti sul computer ed infine le parlò del suo primo progetto che avrebbe condiviso con lei: dovevano pubblicizzare una nuova barretta energetica ricoperta di fragranti cereali al cacao, doveva interessare ai coetanei, doveva piacere ma, soprattutto, doveva VENDERE!

Sunday, March 25, 2007

Ed ora Legolas


Ma ora da Aragorn passiamo a Legolas :da un uomo rude ad un elfo aggraziato e molto dolce. La cosa che mi piace di più del personaggio interpretato da Orlando Bloom sono i fini capelli, liscissimi, biondo opaco che ricoprono la sua schiena ed i tratti del viso, dolci, aggraziati e leggeri;oltre naturalmente gli occhi chiari. A dirla tutta è un gran peccato che Orlando Bloom non vada in giro per Hollywood mantenendo sempre sul capo quella parrucca, gli dona molto di più...

Aragorn



Questo signori e signori, è l'uomo adulto che io considero una vera e propria divinità piena di fascino . In queste grandi immagini veste i panni del valoroso ed altrettanto affascinante Aragorn, uno dei miei due protagonisti preferit del "Signore degli anelli" (vedi post precedente).
Capelli disordinati, una magnifica barba, occhi dall'animo cortese, da vero cavaliere, animo pieno di coraggio e modi rudi, quasi bruschi che tanto adoro.

Saturday, March 24, 2007

Il signore degli anelli


Dedico questo post ad una delle mie più grandi passioni filmografiche e della letteratura: "Il signore degli anelli", ma non solo come libro, bensì anche come film. D'altronde ormai chi non ne ha sentito parlare? Il primo film, "La compagni dell'anello" ha vinto ben quattro premi Oscar tra cui miglior film, miglior scenografia e miglior colonna sonora. Tutto questo grande interesse che nutro ormai da tempo verso l'eterna storia di Tolkien è nato e cresciuto pian piano con il tempo, partendo da un libro, che potrebbe essere scambiato facilmente con un pesante mattone, prestatomi da mia madre. Pensate che questo libro dalle pagine gialline, un po' arricciate e sporche d'inchiostro ha la mia stessa età, è uno delle ristampe più vecchie ed è stato comperato da mia madre quando non avevo neanche un anno. L'ho letto durante la mia ultima Estate, in Grecia e me ne sono appassionata così tanto da voler vedere a tutti costi la trilogia trasformata in film, partendo dal primo. Osservandolo la mia prima sincera impressione è stata quella che i 4 premi Oscar erano stati meritati pienamente, posti mozzafiato collocati in Australia, Nuova Zelanda e pure in Paradiso, attori bravi nel ricostruire una storia senza tempo piena di sentimenti, avventura e colpi di scena, che ti coinvolge, ti rapisce. Vorrei inoltre soffermarmi su due precisi attori, che oltre ad averli trovati molto bravi nei miei due personaggi preferiti,sono semplicemente favolosi, Il primo, Legolas, un aggraziato elfo dalla capigliatura finissima, lunga e bionda interpretato da un giovane ed ancora poco conosciuto Orlando Bloom, ed il secondo, Aragon, dal viso rude, gli occhi cortesi e da veri cavalieri, una magnifica barba di pochi giorni ed avvolto da un alone di fascino, mistero e coraggio.
Che dire, "Il signore degli anelli " è il mio libro preferito, e così sarò per sempre.adoro le storie fantasi, d'avventura che ti catapultano in un mondo sconosciuto, dove è bello isolarsi e nascondersi dalla cruda realtà del nostro mondo.
Bacioni, vi consiglio di leggere o vedere il film seguente!

In classe chiacchiero sempre:



Sabato 24 Marzo 2007
Eccomi qua, con lo sguardo posato su questo foglio bianco che attende impaziente di essere riempito.
In classe chiacchiero sempre ,
è questo il titolo del tema che mi tocca scrivere. Ebbene cosa dire? Una giustificazione, una ribellione o una semplice spiegazione? Ho deciso di scrivere i pensieri che mi passano per la mente: innanzitutto vorrei dire che quando i libri di Scienze dicono che il cuore è un muscolo involontario bisognerebbe aggiungere che pure la lingua è un muscolo involontario, completamente indipendente. Con questo non vorrei giustificarmi, ma quando la lingua deve dire qualcosa la dice e basta, nessuno riesce a fermarla e non si ferma finchè non ha portato a termine il proprio compito. E’ come il cuore, tu non puoi decidere quando farlo smettere di battere.
E quando si dice “ce l’ho sulla punta della lingua” non
è che in quell momento non ti viene in mente, semplicemente la lingua si rifiuta di dirlo. Ma potremmo continuare per ore ed ore su tutti i proverbi riguardanti la lingua.
E poi ci stanno diversi tipi di lingua, quella timida e quella chiacchierona,ed allora cara professoressa,
è forse colpa mia se mie è capitato questo tipo di lingua? C’è pure da dire che il miglior amico dell’impulso e dello sfogo è la lingua e che a questa difficile età è molto più difficile controllarla. Per non parlare dei tre mesi estivi che sono appena passati e si hanno molte più cose da raccontare. In più sono una ragazza e il tipico aspetto femminile è quello della lingua chiacchierona. Ecco, accidenti! Prima di iniziare a scrivere avevo giurato solennemente di non giustificarmi ed ecco qua! E con questo concludo il mio tema.

Elena

Si chiamava Anna Frank


Oggi ho deciso di concedere una piccola sosta alla mia storia, pubblicando questo post.
La nascita di questo post deriva dalla mia visione, appena ieri,in orario scolastico, di un film di cui la storia già conoscevo, ma che mi ha toccato profondamente ed ha reso i miei pensieri più tristi e grigi. "Il diario di Anne Frank", così si chiama il film che ho appunto visto, e nonostante fosse in bianco e nero, nonostante gli attori fossero di un ' epoca ormai passata, il messaggio che si desiderava trasmettere era lo stesso di sempre, perfetto nella sua tragidità. Inoltre ha anche vinto ben due premi oscar per la fotografia e come miglior attrice non protagonista. Ma non è certo su questo che mi volevo soffermare! Bisogna aggiungere che negli anni passati avevo già letto il diario di questa ragazza ebrea, ma ho potuto comprendere pienamente la tragica verità solo attraverso il film che la nostra professoressa ci aveva fatto vedere...è incredibile come i film riescano a colpire in modo così profondo, voglio dire, per quanto un libro possa descrivere precisamente un fatto, c'è sempre da contare che le immagini ed i fatti l'immaginiamo personalmente, e non è sempre facile immaginare cose così disumane in una mente giovane, che ha ancora tanto da scoprire sulle crudeltà umane. Ma i film no, ti costringono a vedere quello che loro ti vogliono far vedere, non quello che tu vuoi vedere.E con aggiunta di un'angosciante colonna sonora il capolavoro è fatto. Ma forse è meglio così, perchè le liti, i brutti momenti, i pianti si possono comprendere, a mio parere, solo in questo modo. Anne era una ragazza, una normale, semplice ragazza, brillante e piena di aspettative verso la vita, ed è tanto brutto constatare poi quanto il destino sia stato crudele verso di lei e verso milioni di persone. Nel suo diario, chiamato Kitty, aveva scritto una frase molto bella, che deve far riflettere:"Vedo me e tutti gli altri nascosti nell'alloggio segreto come un pezzettino di cielo azzurro circondato da nuvole grigie e tempestose". Finisco così , sprofondando in queste righe nell'angosciante verità che mi rode ormai da tempo.
Elena

Wednesday, March 21, 2007


Il trillo fastidioso della sveglia portabile di Eva l'avvisò che erano appena giunte le sei e mezza. Quindi quest'ultima si scostò le coperte e scese dal proprio letto. Il primo giorno passato da lei nella città parigina era stato abbastanza noioso e malinconico, aveva consumato i proprio pasti in un bar nel centro di Parigi ed era restata nel proprio appartamento a disegnare .
Ma ora questa era la prima mattinata prima di andare lavoro, aveva appuntamento alle sette e mezza davanti alla fabbrica Saiwa s.p.a, produttrice di snack , merendine ed alimenti.
Si lavò in fretta, l'acqua gelida le risvegliava il viso pallido, dopodichè si vestì con cura. Era un tailleur rosa salmone dalla stoffa leggera ed opaca, l'aveva scelto con Anna dopo ore ed ore a girare nei negozi, le dava un tocco più adulto e qualche anno in più, dunque l'effetto che desiderava. Si spazzolò i capelli biondo chiaro, ed afferrata la borsetta, era pronta:dentro i due biglietti della metro.
Si avviò per le strade di Parigi fino a raggiungere la metro, là, seduta sui sedili grigi, sentiva lo stomaco rigido contrarsi, gli occhi gli brillavano di una forte emozione ed ogni movimento brusco trasmetteva ansia , tensione. Come sarebbe andata a finire? Doveva fare una buona impressione.
Scesa dalla penultima fermata, si accorse che la sua meta era molto vicina, a pochi metri di distanza: appena arrivata sulla soglia, osservò meglio quel moderno palazzone che con un pizzico di fortuna sarebbe diventato la sua seconda casa. Di certo non trasmetteva incoraggiamento, infatti apparte la scritta in caratteri enormi e spessi, di color blu, con su scritto
Saiwa s.p.a , tutte le vetrate delle finestre che ricoprivano la parete centrale erano formate da pannelli scuri, che non lasciavano intravedere l'interno.
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Monday, March 19, 2007

Un Mon cheri può dire tante cose


Dunque arrivarono davanti alla macchina di Jack, lui la fece accomodare, dopodichè con poche parole azionò il motore ed i due iniziarono a scivolare lentamente nel trafficio serale parigino.
Fu Eva a rompere il silienzio:"Scusa Jack, posso chiederti come fai a saper parlare così correttamente l'italiano?"; lui esitò un attimo, come se fosse riemerso dai propri pensieri e spiegò:" E' molto semplice, sono nato da una madre francese e da un padre italiano, era nato a Perugia per poi trasferirsi in Francia dove ha conosciuto mia madre. Durante l'infanzia ho imparato a parlare, leggere e scrivere l'italiano, e per un periodo ho vissuto pure a Milano". Ci fu una lunga pausa e poi Eva replicò:" Io invece abitavo a Roma", e questo abitavo le spezza la voce. Cerca di distrarsi osservando il mondo fuori dal finestrino, stanno passando in una via affollata, e non molto lontano riesce a scorgere l'imponente piramide del museo più famoso del mondo. Sinceramente non le era mai piaciuto quel monumento, troppo moderno e grossolano, ma aveva sempre desiderato trovarsi faccia a faccia con la Gioconda. Poi un'altra via, i negozi stanno tirando giù le brandine, ed ecco a lato la Tour Eiffel, elegante, superba e bellissima: il tramonto fa uno sfondo perfetto dietro la sua ombra.
"Sai, sei molto fortunata ad aver trovato un appartamento affacciato sul centro di Parigi, da quello che mi hanno detto è molto grazioso"Eva soffermò quelle parole. Più sentiva la sua voce, e più ne restava affascinata: era bassa ma non troppo, leggermente rude, piena di fascino.
Passarono 20 minuti ed ecco che Jack rallentò fino a fermarsi davanti ad un palazzetto . Le aprì la portiera, le prese la mano e disse:"Eccoci qua, come sai è Sabato, hai un intero giorno di rilassamento prima di iniziare il nuovo lavoro, preferisci che Lunedì mattina vengo a prenderti? Così potrai vedere..." Eva lo interruppe:" Oh grazie, gentile come sempre, ma dovrò farci l'abitudine!" e sorrise. Lui le infilò in mano un cioccolatino dalla carta lucida e disse :" Come preferisci, allora a Lunedì"; lei gli sorrise radiosa e lo vide scomparire dentro la sua auto che partì moooooolto lentamente...quindi osservò meglio quel piccolo cioccolatino. Era morbido, era un Mon cheri.
Restò bloccata, ed in quel momento, se avrebbe potuto, si sarebbe sciolta come burro al sole: quanto era dolce Jack! Prendendo le chiavi riuscì ad aprire il portone di quercia, ed intanto, mentre saliva le scaline a chiocciola che portavano al primo piano, il suo piano, scartò il cioccolatino e lo gustò: era il più buon cioccolatino che avesse mai mangiato, e non solo perchè amava il liquore!

Benvenuta a Parigi!


Eva socchiuse le palpebre ai tiepidi raggi, e poco dopo vide un hostess in divisa verde prendere il suo bicchiere ancora pieno di succo d'arancia: stranamente era riuscita a prendere sonno, ed adesso l'aereo stava per atterrare. Con un leggero ronzio nella testa, e gli occhi ancora umidi, guardò al di fuori del finestrino, la sera stava calando lentamente su Parigi, e numerose piset d'atterraggio la circondavano.
Con una salviettina si asciugò il viso, quindi ci fu l'atterraggio rapido ed ecco che scendeva insieme agli altri passeggeri.
Arrivata sul marciapiede, il caos totale: guide che sbandieravano cartelli per attirare l'attenzione di chissà quale turista, bambini, donne, uomini... senza troppe cerimonie si avviò verso l'uscita dell'areoporto, quando d'un tratto sentì una voce timorosa e gentile richiamarla: " Scusi, mi perdoni è lei la signorina Eva Morelli?" ; quest'ultima si voltò e vide davanti a se un uomo, sui ventisei anni , dai bei lineamenti e con un radioso sorriso. "Si, ma lei chi è?", "Oh , sono Jack , uno dei suoi nuovi colleghi qui a Parigi, sa, la sua nuova ditta era al corrente del fatto che arrivasse qui a Parigi solo oggi, ed hanno avuto la cortesia di mandare un collega ad accoglierla, così con piacere mi sono offerto io".
Oh, rispose lei, ora più tranquillita ed onorata"Siete stati tutti molto gentili, ma credò che sarà costretto ad accompagnarmi a piedi, non ho la mia macchina" si scusò lei, "mi segua, ho la possibilità di darle un passaggio" e così silenziosamente si avviarono verso il parcheggio dell'aereoporto. Intanto ogni tanto il nuovo accompagnatore osservava la sua nuova collega, che le pareva bella ed aggraziata in maniera del tutto inattesa.

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Sunday, March 11, 2007

La fine dell'inizio



Eva si sedette con cura accanto ad Anna, e le porse uno dei due tiepidi muffin appena comperati...Anna ne tolse delicatamente la carta e lo morse in un angolino assaporandolo, sapeva di latte ed era molto soffice; quindi socchiuse le plapebre al mondo e lasciò che la leggera brezza marina di Ostia le accarezzasse i capelli rossi. Poi osservò le impronte lasciate sulla sabbia impregnata di salsedine: prima erano decise, poi più lievi, si incrociavano, andavano in un verso opposto, una girava a destra e l'altra a sinistra, o più semplicemente si fermavano, ed erano un chiaro simbolo dei vari cammini che si possono attraversare nella propria vita. "Questo è l'inizio della fine"sospirò lei, "O la fine dell'inizio" le sussurrò in un orecchio Eva. Erano due giovani ragazze, rispettivamente di appena 23 anni, avevano alle spalle gli anni delle elementari, delle medie, del liceo e dell'università passati insieme, avevano condiviso tutto, la separazione dei genitori di Anna, la morte del fratello di Eva, il primo bacio, le sofferenze e le gioie più semplici, mentre adesso avevano davanti l'intera vita, ma era ora di prendere strade diverse; Anna con l'unica consolazione del suo sogno, diventare una fotografa, ed Eva con quello di diventare una pubblicitaria di succeso.Non potevano contare più l'una sull'altra. Anna si alzò e dopo aver accartocciato la carta del muffin ormai finito, tese la mano ad Eva, che prontamente si tirò su. Non una parola, ma semplicemente sguardi, sguardi che dicevano tutto, che ripercorrevano la loro piccola storia e che guardavano con timore, ma anche con speranza l'avvenire. Anna prese la mano della sua amica e le diede una piuma, rosso vivo, che solleticava il palmo, poteva sembrare un insulsa piuma di plastica, ma per loro era molto di più, il loro sacro portafortuna. "Prendilo tu, stai per imbarcarti in Francia , un paese sconosciuto, fra tre giorni avrai il tuo primo giorno di lavoro, a quanto pare tu hai più bisogno di fortuna!" abbozzò un sorriso e senza attendere una risposta l'abbracciò forte, come non aveva mai fatto , senza badare alle lacrime fredde che le bagnavano il viso.
"Sarà ora di andare, non devi perdere l'aereo!" ed una volta raccoltà la sciarpa a righe che si era tolta, prendendo Eva per mano ,si incamminò verso la vettura.
Due ore e mezza dopo, la malinconia del mare grigio aveva lasciato posto alla confusione, all'afa , al sudore ed all'aria viziata dell'aeroporto di Fiumicino. Una voce meccanica e non molto distante avvertì che i passeggeri dell'"Air france" destinazione Parigi dovevano recarsi al chek kin numero tredici.
Le due amiche si diressero verso il luogo dell'imbarco; intanto Anna osservava Eva:le sembrava pallida, fiacca ed affaticata mentre trascinava la sua valigia, era stata una scelta dura e sofferta quel viaggio che stava per compiere.
Fin da piccola Eva si era distinta dalla propria classe per la sua creatività e la sua dote artistica nel disegnare, e quindi da lì il sogno di diventare una pubblicitaria, o più semplicemente quella che disegna e realizza gli spot pubblicitari di un prodotto. Ebbene, dopo appena sei mesi dalla fine dell'università gli era stato offerto un posto di lavoro in una famosa azienda francese di prodotti alimentari, il lavoro che aveva sempre sognato le era stato offerto; ma costituiva una scelta difficile , doveva lasciare tutto, pure la sua migliore amica, la loro amicizia sarebbe di certo continuata ma non sarebbe mai rimasta la stessa, e dopo sofferenze era stata costretta ad accettare. Ed ora era il momento della separazione...
Eva porse il proprio biglietto ad un hostess truccata in modo troppo pesante, quindi si voltò un ultima volta prima di attraversare il tunnel che l'avrebbe portata nell'aereo . Un ultimo bacio , un abbraccio e poi una frase :" Ti chiamerò appena arrivo, promesso!! " ,"Eva resterai sempre la mia migliore amica, fin che morte non ci separi!". Lacrime, lacrime ed è ora di andare; Anna vede la chioma bionda di Eva scomparire nella curva e per la prima volta nella sua vita si sente sola, nuda, spoglia di ogni felicità..
I motori si accendono, si parte...Anna sorride guardando dalla vetrata dell'aereoporto l'aereo laccato di bianco alzarzi in un polverone e spiccare il volo, ed in quel preciso istante, lei con il viso che preme sulla vetrata, ed Eva, che con gli occhi gonfi rifiuta una caramella dall'hostess, pensano una solo cosa, con un barlume di speranza: "Si, è vero, è la fine dell'inizio!".
CONTINUA

Monday, March 5, 2007

Notte prima degli esami [OGGI]


Finalmente dopo varie acrobazie sono riuscita a vedere al cinema questo film, (fornita di un buon bidone strapieno di popcorn al burro), che alcuni giudicano il film rivelazione dell'anno. Che dire, sinceramente quando ho saputo della sua uscita sono rimasta abbasranza perplessa, mi sono fatta un'idea sul fatto che di solito, quando esce il seguito di un film non è mai bello come il primo e finisce per rovinare pure quest'ultimo, ma quel Venerdì pomeriggio al cinema Jolly ho avuto davanti a me un esemplare eccezzione, il secondo film, ovvero notte prima degli esami, [oggi] era ancora più bello e gradevole del primo!!!Pareri personali....in questo secondo film si rispecchiava un lato più comico e divertente, mentre la storia anche se abbastanza simile era strutturata in modo diverso, non voglio darvi particolari se avete intenzione di andarlo a vedere, ma la cosa che naturalmente più mi è piaciuta è stato il cambio d'epoca!!Infatti mentre il primo si svolge durante l'epoca del 1970 il secondo è nella nostra epoca, precisamente nell'anno in cui la nostra squadra azzurra ha vinto i Mondiali!!! *applauso*
Poi qualche parere va dedicato pure ai personaggi non vi pare? Bene, niente da dire sul protagonista Luca, bravo e vivace come sempre, tanto meno sul cazzaro (me lo lasciate dire vero?) Massi, buffo e sfigato, mi è piaciuta molto come al solito Alice, che paragonerei ad una bambolina di pezza con gli occhi tanto dolci, e mentre Riccardo...lo trovo semplicemente stupendo!! E' molto attraente. E quind? E quindi manca la new entry, Azzurra!!Nome che tra l'altro mi piace molto: infatti questa ragazza ha preso il posto di Claudia, la ragazza che ha fatto innamorare di se Luca. Mi sembra giovane, fresca e bella anche se nella sua bellezza si riscontra una strana particolarità, ha il viso scavato, soprattutto nella parte degli occhi. Mi sono piaciute molto anche le scene girate sullo zoo marine, dove Azzurra lavora come addestratrice di delfini. Ha svolta la sua parte egregiamente ed ho letto su un giornale che per eseguire tutte quelle scene si è dovuta allenare in acquario per ben tre mesi!!Ed allora complimenti Azzurra, e non mi resta che dire...BUONA VISIONE!!

Thursday, March 1, 2007

The pink panter o meglio detta la mitica pantera rosa!!


Du dum...Du dum...du dum du dum duuum!!
Già solo la sua sigla jazz è conosciuta ormai in tutto il mondo, così calma, rilassante, straboccante di ritmo e...mucho carina!!
Ma io preferirei soffermarvi sulla protagonista (o protagonista, a vostra preferenza) di questo cartoncino animato che amavano tanto i miei genitori...LA PANTERA ROSA!! Prima di tutto facciamo una piccola premessa: il mio animale preferito è la pantera, con il pelo così intenso, leggermente corto ed ispido, è così sinuosa, affascinante , pronta a scattare e con quei due cerchietti di un giallo intenso, che ti scrutano nel profondo dell'animo....in più questo cartoncino sembra la combinazione geniale dato che come protagonista abbiamo il mio animale preferito e ...*suspanse* del mio colore preferito!!D'accordo, può essere una rivelazione abbastanza banale, ma credetemi se vi dico sinceramente che non sono come magari potrebbero essere quelle ragazzine fru frù tutte pazze per il rosa, ma questo colore neutro mi piace, mi ispira femminilità...naturalmente su misura, senza esagerare perchè il troppo stroppia!! Insomma questa panterina tanto simpatica e con il musetto furbetto mi piace davvero tanto, quindi in conclusione non posso fare altro che sperare di tornare a vedere presto una sua puntata!

Norvegia: viaggio in crociera...


Non so se ve ne sarete accorti, immagino probabilmente di si, ma il punto è che sono una personcina abbastanza particolare a cui piace MOLTO, ma MOLTO viaggiare...soprattutto in crociere...perchè, come di solito mi piace pensare, la vita è come un libro e chi non viaggia ne legge appena una pagina!! Così ho avuto la nostalgia del viaggio e pian pianino sto progettando, a fianco delle mie inseparabili amiche un bel viaggio (minimo una settimana) da trascorrere in crociera, tra quei magnifici fiordi e sulla terra ferma, mi piacerebbe da morire osservare su in cielo l'aurora boreale!! (nota, appare in cielo una volta l'anno se non di meno).
Mi sono informata su vari siti turistici ed ho notato che le stagioni che consigliano maggiormente sono i tre mesi estivi, bensì Luglio , Giugno ed Agosto, anche perchè verso Febbraio e Gennaio tutte quelle magnifiche foreste sono coperte da un massiccio manto di neve e cosa si scorgerebbe?? Ammetto che tra la Norvegia e me è scattata la scintilla una semplice serata di qualche anno fa quando sdraiata sul divano ho assistito ad una puntata del kilimangiaro ( programma sensazionale) in cui c'era un servizio completo su un viaggio destinazione Norbegia.
Tutto quel verde....i fiordi così avvolti dal mistero...la terra dei giganti, la casetta di Babbo Natale, :) e Capo Nord: pensate che durante un preciso periodo dell'anno per tre giorni c'è sempre il sole e per i tre giorni dopo c'è sempre la notte!!
Ebbene per concludere questo post: vi chiederete perchè vi ho annioato scrivendo tutto questo? Perchè se qual'cuno tra voi gentili lettori avesse in programma un viaggio simile al mio, o più semplicemente sia stato in Norvegia od abbia qualche lieto consiglio da riferirmi sono qua, con le maniche rimboccate a prendere appunti!! :)

Friday, February 23, 2007

Caccia alle balene: facciamola finita, ORA!



Per una volta, (lasciatemente la possibilità) vorrei parlare in questo blog di un argomento molto serio, che personalmente trovo toccante, ingiusto, crudele e ridicolo: la caccia alle balene...no!no!Vi proibisco di uscire da questo post, ormai ne siete entrati e vi dovrete sorbire tutto il mio parere che poi alla fine, desidererei che fosse anche il vostro.
Ma cerchiamo di riassumere in brevi parole le informazioni per i meno aggiornati:
varie specie di balene, in tutto il mondo da tempo erano ormai cacciate, per avere come guadagno il ricavo dalla propria carne, (venduta nel mercato ), dalla colla ricavata da una sostanza particolare del suo organismo e da varie altre cosuccie sicuramente non indispensabili per la nostra sopravvivenza. Ma da quando ormai, nel 1989 i vari stati europei , insieme all'America, si sono accorti del dannoso processo di morte che procurava a MILIONI di specie baleniere in via d'estinzione , decisero di abolire la dannosa caccia alle balene costruendo un trattato.
Solo tre stati non vollero aderire, il GIAPPONE,l'ISLANDA e la NORVEGIA. La causa di questa scelta è molto semplice e prevedibile; non volevano rinunciare all'enorme profitto ricavato da quella caccia non preouccupandosi minimamente della specie animale.
Ed ecco che uomini ci ritroviamo ad essere, spietati, crudeli, avari insensibili, senza cuore e chi più ne ha più ne metta!!
Ed intanto, mentre varie associazioni come GREENPECE cercando di salvaguardare questa specie sempre più scarsa, un milione all'anno di balene viene ucciso e messo sul mercato da OGNI SINGOLO stato. Ed allora mi chiedo, un po' intimorita, se l'uomo di questo passo andrà avanti in questo modo dove vuole e dove potrà arrivare?? Che uomini sono questi? Sempre se hanno il diritto di essere chiamati uomini e sempre se hanno il diritto di togliere a queste povere bestie innocenti tanto pacifiche che vanno a finire nello stomaco di qualche giapponese, islandese o norvegese? Ma la cosa più ridicola è che questi tre stati, codardi come non mai, hanno avuto la brillante idea di usare come scusa il caso di ricerche scientifiche sulle balene! Ed intanto un sincero e preciso sondaggio fatto in giappone stabilisce che nell'ultimo anno tre quarti della carne di balena è stata usata come mangime per cani, e nei pressi della capitale sono state trovate 70 carcasse di balene ancora invendute, trattate come spazzatura, da buttare poichè non richieste.
E su questo vi chiedo di fare un piccolo pensiero, sul mondo in cui viviamo e cosa si può fare per migliorarlo.

p.s: www.greenpece.com

La grecia: un paradiso terreno


Dedico questo post ad ogni singolo centimetro terreno della penisola greca, che io abbia o non abbia ancora esplorato e toccato.
Da quando sono nata ho avuto un immensa fortuna: la possibilità di avere un padre cretese, che fin da piccola mi ha arricchita spiegnadomi ed insegnandomi nel meglio possibile la cultura greca, cultura che io tutt'ora trovo assai affascinante.
E' una cultura abbastanza misteriosa, affascinante,che risale al tempo dei tempi e d è formata sulla venerazione degli dei.Ma saranno tutti quei poemi,sia L'Iliade che lOdissea, letti dalla sottoscritta per ben tre volte, a rendere la Grecia meta di tanto fascino e affezzionamento?
Ma come solito mi piace dire,"La vita è come un libro, e chi non viaggia ne legge appena una pagina!" e proprio per questo ci tengo a parlarvi del viaggio finora più bello della mia vita, che con tanta semplicità potrei descrivere il paradiso terreno. Basta appena una parola, Elafonissi...
Elafonissi non è altro che una parte della costa cretese sud-occidentale colma di insenature e meta di un turismo molto affollato, ma per me è molto di più....quandi mi recai in quella spiaggia ne rimasi semplicemente senza fiato: l'acqua cristallina era bassa, formava vaste lagune, e su una riva era gelida per poi diventare tiepida nell'altra e poi ancora di nuovo fredda e poi bollente! E la sabbia!! non meritava di essere chiamata con questo nome, paragonata alla più semplice ed umile sabbia!!A mio parere sembravano i frammenti sbriciolati di tanti diamanti rossastri rotti da chissà quale mano impura; che poi alla fine non erano altro che i piccoli frammenti dei coralli, signori del mare!
E nonostante il sole estivo battesse forte, non riuscì a danneggiare quella magnifica scultura scolpita da chissà quale artista! Vi potrò sembrare un po' esageratamente poetica, ma dovreste vederla!!Pronunciare il suo nome, o osservare qualche fotografia non basta MAI per assaporare fino in fondo la sua meraviglia paradisica. Ebbene quello è definito da me il paradiso terreno, e non sei certo tu ad andarlo a cercare ma è lui che ti chiama e ti invita , ed una volta ricevuto l'invito, non puoi e non ti conviene rifiutare....
Elena

I film Disney


Fiabe! Fiabe! Fiabe!
Ditemi, a quale ragazzina non piaccione le fiabe?
Io ne sono un tipico esempio, ma ammetto che la cosa che ha reso per me tanto dolce questo ricordo è stato grazie all'accompagnamento degli immortali film Disney, più recenti ed ormai anziani!! Ancora oggi tengo ben ordinate le mie vecchie cassette da televisione sullo scaffale più alto della libreria e la cosa che adoro di più e ripescarne una un Sabato pomeriggio piovoso e riguardarla sdraiata sul divano! (Possibilmente al calduccio)...ho sempre pensato alla Disney come una compagnia favolosa e non sapete quanto mi diverto a rivedere quei vecchi film!!Perchè la cosa più buffa è che, riguardandoli adesso in un età maggiore, mi accorgo di un lato comico che mi piace tanto e di cui prima da bambina non me ne ero accorta o che non comprendevo!! Ed allora tanto vale svelarvi pure il mio film Disney preferito: "Gli Aristogatti"!! Dio mio quanto li adoro!!Così soffici, birichini, spensierati,fannulloni e pasticcioni!! E fanno così ridere!
Anche se poi resto fedele con tutta me stessa alla classica favola e la mia preferita resta "La Sirenetta"! Fin da piccola mi ha sempre affascinato , adoro il mare(vedi il post sulla Grecia) e quel mondo marino !!In più della sirenetta mi son sempre piaciuti i suoi capelli rosso fiamma....
Scrivete pure qua i vostri film della Disney preferiti o le vostre favole che più adorate, sono pronta a fare amicizia ed a scambiare parerei ed opinioni!

La golosità non è un peccato!Spero...


Spero davvero che non sia un peccato dato che sennò sarei la peccatrice di fama mondiale!!
Mettendo da parte l'ironia, in tutta sincerità ammetto che la golosità è uno dei mie pregi e dei miei difetti!
Preciso subito che non sono grassa, mi tengo in forma praticando ginnastica artistica, ma non rinuncio mai ad un buon dolcetto, colmo di grassi che sia! Ma naturalmente per golosità non voglio far intendere che impazzisco solo per i dolci, d'accordo, in buona parte si ma sono anche golosa di un particolare frutto: ebbene si, la prugna!! Se solo ne avessi la possibilità ne mangerei a quintali! Adoro addentarla verso l'Estate, quando è mooolto matura, succosa ed ha quel giallino che sprigiona quel succo da farmi venire l'acquolina in bocca!! Pure adesso devo fare attenzione a non sbavare la tastiera! In più questo frutto miracoloso, almeno per il mio corpo ha un colorito davvero carino!!
Ed adesso passiamo alla mia seconda passione, il mio peccato di gola: La cioccolata!! Ma d'altronde non vi siete stupiti molto giusto?
La cioccolata in ogni forma, quantità e genere! Messa da parte quella con il peperoncino!! Le marche di cui faccio principalmente scorta?Domanda semplice, quasi banale, la Perugina e la Lindt! Avete presente la pubblicità della Lindt in cui si vede un uomo giovane che mescola dentro un contenitore cioccolata sciolta e liquida, chiara e allo stato puro? Ebbene quella è senz'altro la mia pubblicità preferita! In più il tipo di cioccolato che più gradisco è quello bianco, al latte e con le nocciole! Insomma, tanto vale confessarvi anche il mio amore per i baci perugina, così piccolini e teneri....Per finire adoro anche il cacao,davvero indispensabile durante la mattina da far sciogliere dentro al latte bianco.
Siete cacaoinomani o la vostra vita dipende dal cioccolato? Ed allora postate, postate e postate!