Saturday, March 31, 2007

Tutto in un giorno


"Bene,a quanto pare anche per oggi il nostro turno di lavoro, ed anche il tuo Eva, finisce in questo momento"esordì Pierre infilandosi la giacca scamosciata, salutando ed uscendo dal proprio ufficcio. Poi fu la volta di Jack, che con un lieve cenno della mano disse "Buonasera"ed uscì a passi lenti. La prima giornata di Eva era dunque conclusa...Eva aiutò Margot a risistemare alcune schede pratiche sotto dei fermafogli e dopo il giro di chiave della collega, le due donne si avviarono silenziosamente verso l'uscita.
"Mi raccomando riposati Eva, a domani!" le gridò Margot, infilandosi agilmente in un taxi che aveva chiamato poco prima.Eva le sorrise mentre la macchina gialla si avviava nel centro cittadino.
Sistemò per bene la propria borsetta e si avviò davanti alla fermata della metro che distava pochi metri dall'industria, Controllò l'orario, era in perfetto tempismo, la metro sarebbe arrivata tra appena cinque minuti; uhm, qua se non altro le metro sono in perfetto orario rispetto a quelle italiane, quasi fossero treni! pensò la donna, stringendo tra le dita la morbida piuma. Si sentiva soddisfatta, serena, e stranamente molto fiacca.Poco dopo si sentì chiamare gridando: "Eva!Eva" quest'ultima si girò con poca sorpresa sentendo QUELLA voce. Era Jack, che la stava chiamando appena poco dietro di lei. Lei aspettò tranquillamente che arrivasse a suo fianco e lo lasciò parlare:"Scusa se non ti ho parlato prima, ma avrei preferito che gli altri se ne fossero andati. Riprese un minuto fiato ed Eva l'osservò con dolcezza, nonostante avesse i capelli scompigliati dalla piccola corsa, era semplicemente bellissimo. "Sai, non ti ho ancora detto quanto sia felice che lavoriamo nello stesso reparto..."continuò lui, "Ma avrei voluto dirti che, vedi, un mio amico fortunatamente è riuscito a procurarmi due biglietti per lo spettacolo serale di domani al Moulin Rouge, non so se lo conosci ma comunque è..."; "Non ti preouccupare, ne ho già sentito parlare"lo interruppe timidamente Eva, "Ma stavi dicendo?". "Ecco, il punto è che se ti sarebbe andato di venire con me, io sarei stato molto onorato di averti come accompagnatrice!" concluse lui tossicchiando. Eva inclinò leggermente il capo e lo fissò per un tempo lunghissimo negli occhi, poi rispose:"Ma certo che mi farebbe piacere Jack, sei una persona tanto gentile!". "Bene, non sai che grande piacere!", tirò un impercettibile sospiro di sollievo,"Dunque ti passo a prendere domani sera verso le 8 e un quarto, va bene?","Perfetto"rispose prontamente lei, quindi si salutarono e si avviarono ognuno verso la via opposta. Lo sguardo di Eva cadde sul suo orologio da polso ed ebbe un sussulto: la sua metro era passata da ben cinque minuti! Inutile dire che le toccò farsi venti minuti di strada a piedi, ma nonostante il grigiore serale ad Eva quella sembrò una passeggiata favolosa. Era così felice che le sembrava che i fini tacchi a spillo sfiorassero a pena il terreno. Ma nel frattempo un altro pensiero più cupo e triste si insinuava nella sua mente:No, per quanto Margot possa essere gentile, allegra e simpatica non avrebbe MAI preso il posto di Anna.

CONTINUA

Il primo giorno di lavoro

Con un sospiro Eva strinse il suo portafortuna che si trovava nella borsetta, la piuma rossa, e sentì la voce di Anna sussurrargli come in un orecchio "In bocca al lupo!" e la voce sembrava così realistica che si voltò di scatto, per avere l'illusione che il volto della sua migliore amica si trovasse a pochi centimetri da lei. Delusa , una volta lasciata entrare dalle due guardie, si trovò all'interno dell'industria. A passi veloci si diresse verso il terzo piano, là si trovava il suo primo appuntamento con il capo reparto, o almeno così l'avevano informata.
Si trovò infine, in uno stretto corridoio con un pavimento di parquet chiaro, ed assorta com'era nell'osservare i numeri sulle porte di fiancata andò a sbattere la spalla contro una donna che veniva nella direzione opposta. Qalche foglio di block notes volò in aria ed Eva prontamente lo afferrò restituendolo alla propietaria con tante scuse per la botta
La donna sui trent'anni circa le sorrise in modo cortese:" Ha forse bisogno d'aiuto?", "In teoria stavo cercando il reparto numero vent'uno, oggi dovrebbe essere il mio primo giorno di lavoro". "Bene , ci siamo incontrate nel momento giusto! Piacere, io sono Lisa Chantillon e sono la responsabile del reparto dove da oggi lavorerà lei , se mi vuole seguire l'accompagno"; e così girando sui propri tacchi aprì un porta a pochi passi da loro . Dentro un semplice studio, con cinque scrivanie metalliche, apportate di un computer, una stampante epson ed una fotocopiatrice. L'unica scrivania rimasta, risoperta di fogli di riviste pubblicitarie, a quanto pare doveva essere la sua.

Dopodichè iniziò la presentazione dei tre colleghi con cui avrebbe condiviso quello studio: il primo era Pierre, un uomo sui 33 anni dai capelli folti e ricciuti, seguiva Margot, una ragazza di 29 anni leggermente bassa, dall'aspetto buffo e dolce, ed infine Eva ebbe un leggero e piacevole tuffo al cuore quando vide che il terzo ed ultimo collega era Jack, che le sorrideva osservandola seduto sulla sua scrivania. Appena la capo reparto se ne andò, tutti tornarono al loro consueto lavoro tranne Margot che ebbe la premura e la gentilezza di spiegare ad Eva tutte le informazioni necessarie. Infatti approfondì le sue conoscenze sulla Saiwa, sui sui futuri progetti e sul loro motto principale:VENDERE. Inoltre le spiegò come funzionavano alcuni appositi macchinari, le fece vedere alcuni schizzi fatti sul computer ed infine le parlò del suo primo progetto che avrebbe condiviso con lei: dovevano pubblicizzare una nuova barretta energetica ricoperta di fragranti cereali al cacao, doveva interessare ai coetanei, doveva piacere ma, soprattutto, doveva VENDERE!

Sunday, March 25, 2007

Ed ora Legolas


Ma ora da Aragorn passiamo a Legolas :da un uomo rude ad un elfo aggraziato e molto dolce. La cosa che mi piace di più del personaggio interpretato da Orlando Bloom sono i fini capelli, liscissimi, biondo opaco che ricoprono la sua schiena ed i tratti del viso, dolci, aggraziati e leggeri;oltre naturalmente gli occhi chiari. A dirla tutta è un gran peccato che Orlando Bloom non vada in giro per Hollywood mantenendo sempre sul capo quella parrucca, gli dona molto di più...

Aragorn



Questo signori e signori, è l'uomo adulto che io considero una vera e propria divinità piena di fascino . In queste grandi immagini veste i panni del valoroso ed altrettanto affascinante Aragorn, uno dei miei due protagonisti preferit del "Signore degli anelli" (vedi post precedente).
Capelli disordinati, una magnifica barba, occhi dall'animo cortese, da vero cavaliere, animo pieno di coraggio e modi rudi, quasi bruschi che tanto adoro.

Saturday, March 24, 2007

Il signore degli anelli


Dedico questo post ad una delle mie più grandi passioni filmografiche e della letteratura: "Il signore degli anelli", ma non solo come libro, bensì anche come film. D'altronde ormai chi non ne ha sentito parlare? Il primo film, "La compagni dell'anello" ha vinto ben quattro premi Oscar tra cui miglior film, miglior scenografia e miglior colonna sonora. Tutto questo grande interesse che nutro ormai da tempo verso l'eterna storia di Tolkien è nato e cresciuto pian piano con il tempo, partendo da un libro, che potrebbe essere scambiato facilmente con un pesante mattone, prestatomi da mia madre. Pensate che questo libro dalle pagine gialline, un po' arricciate e sporche d'inchiostro ha la mia stessa età, è uno delle ristampe più vecchie ed è stato comperato da mia madre quando non avevo neanche un anno. L'ho letto durante la mia ultima Estate, in Grecia e me ne sono appassionata così tanto da voler vedere a tutti costi la trilogia trasformata in film, partendo dal primo. Osservandolo la mia prima sincera impressione è stata quella che i 4 premi Oscar erano stati meritati pienamente, posti mozzafiato collocati in Australia, Nuova Zelanda e pure in Paradiso, attori bravi nel ricostruire una storia senza tempo piena di sentimenti, avventura e colpi di scena, che ti coinvolge, ti rapisce. Vorrei inoltre soffermarmi su due precisi attori, che oltre ad averli trovati molto bravi nei miei due personaggi preferiti,sono semplicemente favolosi, Il primo, Legolas, un aggraziato elfo dalla capigliatura finissima, lunga e bionda interpretato da un giovane ed ancora poco conosciuto Orlando Bloom, ed il secondo, Aragon, dal viso rude, gli occhi cortesi e da veri cavalieri, una magnifica barba di pochi giorni ed avvolto da un alone di fascino, mistero e coraggio.
Che dire, "Il signore degli anelli " è il mio libro preferito, e così sarò per sempre.adoro le storie fantasi, d'avventura che ti catapultano in un mondo sconosciuto, dove è bello isolarsi e nascondersi dalla cruda realtà del nostro mondo.
Bacioni, vi consiglio di leggere o vedere il film seguente!

In classe chiacchiero sempre:



Sabato 24 Marzo 2007
Eccomi qua, con lo sguardo posato su questo foglio bianco che attende impaziente di essere riempito.
In classe chiacchiero sempre ,
è questo il titolo del tema che mi tocca scrivere. Ebbene cosa dire? Una giustificazione, una ribellione o una semplice spiegazione? Ho deciso di scrivere i pensieri che mi passano per la mente: innanzitutto vorrei dire che quando i libri di Scienze dicono che il cuore è un muscolo involontario bisognerebbe aggiungere che pure la lingua è un muscolo involontario, completamente indipendente. Con questo non vorrei giustificarmi, ma quando la lingua deve dire qualcosa la dice e basta, nessuno riesce a fermarla e non si ferma finchè non ha portato a termine il proprio compito. E’ come il cuore, tu non puoi decidere quando farlo smettere di battere.
E quando si dice “ce l’ho sulla punta della lingua” non
è che in quell momento non ti viene in mente, semplicemente la lingua si rifiuta di dirlo. Ma potremmo continuare per ore ed ore su tutti i proverbi riguardanti la lingua.
E poi ci stanno diversi tipi di lingua, quella timida e quella chiacchierona,ed allora cara professoressa,
è forse colpa mia se mie è capitato questo tipo di lingua? C’è pure da dire che il miglior amico dell’impulso e dello sfogo è la lingua e che a questa difficile età è molto più difficile controllarla. Per non parlare dei tre mesi estivi che sono appena passati e si hanno molte più cose da raccontare. In più sono una ragazza e il tipico aspetto femminile è quello della lingua chiacchierona. Ecco, accidenti! Prima di iniziare a scrivere avevo giurato solennemente di non giustificarmi ed ecco qua! E con questo concludo il mio tema.

Elena

Si chiamava Anna Frank


Oggi ho deciso di concedere una piccola sosta alla mia storia, pubblicando questo post.
La nascita di questo post deriva dalla mia visione, appena ieri,in orario scolastico, di un film di cui la storia già conoscevo, ma che mi ha toccato profondamente ed ha reso i miei pensieri più tristi e grigi. "Il diario di Anne Frank", così si chiama il film che ho appunto visto, e nonostante fosse in bianco e nero, nonostante gli attori fossero di un ' epoca ormai passata, il messaggio che si desiderava trasmettere era lo stesso di sempre, perfetto nella sua tragidità. Inoltre ha anche vinto ben due premi oscar per la fotografia e come miglior attrice non protagonista. Ma non è certo su questo che mi volevo soffermare! Bisogna aggiungere che negli anni passati avevo già letto il diario di questa ragazza ebrea, ma ho potuto comprendere pienamente la tragica verità solo attraverso il film che la nostra professoressa ci aveva fatto vedere...è incredibile come i film riescano a colpire in modo così profondo, voglio dire, per quanto un libro possa descrivere precisamente un fatto, c'è sempre da contare che le immagini ed i fatti l'immaginiamo personalmente, e non è sempre facile immaginare cose così disumane in una mente giovane, che ha ancora tanto da scoprire sulle crudeltà umane. Ma i film no, ti costringono a vedere quello che loro ti vogliono far vedere, non quello che tu vuoi vedere.E con aggiunta di un'angosciante colonna sonora il capolavoro è fatto. Ma forse è meglio così, perchè le liti, i brutti momenti, i pianti si possono comprendere, a mio parere, solo in questo modo. Anne era una ragazza, una normale, semplice ragazza, brillante e piena di aspettative verso la vita, ed è tanto brutto constatare poi quanto il destino sia stato crudele verso di lei e verso milioni di persone. Nel suo diario, chiamato Kitty, aveva scritto una frase molto bella, che deve far riflettere:"Vedo me e tutti gli altri nascosti nell'alloggio segreto come un pezzettino di cielo azzurro circondato da nuvole grigie e tempestose". Finisco così , sprofondando in queste righe nell'angosciante verità che mi rode ormai da tempo.
Elena

Wednesday, March 21, 2007


Il trillo fastidioso della sveglia portabile di Eva l'avvisò che erano appena giunte le sei e mezza. Quindi quest'ultima si scostò le coperte e scese dal proprio letto. Il primo giorno passato da lei nella città parigina era stato abbastanza noioso e malinconico, aveva consumato i proprio pasti in un bar nel centro di Parigi ed era restata nel proprio appartamento a disegnare .
Ma ora questa era la prima mattinata prima di andare lavoro, aveva appuntamento alle sette e mezza davanti alla fabbrica Saiwa s.p.a, produttrice di snack , merendine ed alimenti.
Si lavò in fretta, l'acqua gelida le risvegliava il viso pallido, dopodichè si vestì con cura. Era un tailleur rosa salmone dalla stoffa leggera ed opaca, l'aveva scelto con Anna dopo ore ed ore a girare nei negozi, le dava un tocco più adulto e qualche anno in più, dunque l'effetto che desiderava. Si spazzolò i capelli biondo chiaro, ed afferrata la borsetta, era pronta:dentro i due biglietti della metro.
Si avviò per le strade di Parigi fino a raggiungere la metro, là, seduta sui sedili grigi, sentiva lo stomaco rigido contrarsi, gli occhi gli brillavano di una forte emozione ed ogni movimento brusco trasmetteva ansia , tensione. Come sarebbe andata a finire? Doveva fare una buona impressione.
Scesa dalla penultima fermata, si accorse che la sua meta era molto vicina, a pochi metri di distanza: appena arrivata sulla soglia, osservò meglio quel moderno palazzone che con un pizzico di fortuna sarebbe diventato la sua seconda casa. Di certo non trasmetteva incoraggiamento, infatti apparte la scritta in caratteri enormi e spessi, di color blu, con su scritto
Saiwa s.p.a , tutte le vetrate delle finestre che ricoprivano la parete centrale erano formate da pannelli scuri, che non lasciavano intravedere l'interno.
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Monday, March 19, 2007

Un Mon cheri può dire tante cose


Dunque arrivarono davanti alla macchina di Jack, lui la fece accomodare, dopodichè con poche parole azionò il motore ed i due iniziarono a scivolare lentamente nel trafficio serale parigino.
Fu Eva a rompere il silienzio:"Scusa Jack, posso chiederti come fai a saper parlare così correttamente l'italiano?"; lui esitò un attimo, come se fosse riemerso dai propri pensieri e spiegò:" E' molto semplice, sono nato da una madre francese e da un padre italiano, era nato a Perugia per poi trasferirsi in Francia dove ha conosciuto mia madre. Durante l'infanzia ho imparato a parlare, leggere e scrivere l'italiano, e per un periodo ho vissuto pure a Milano". Ci fu una lunga pausa e poi Eva replicò:" Io invece abitavo a Roma", e questo abitavo le spezza la voce. Cerca di distrarsi osservando il mondo fuori dal finestrino, stanno passando in una via affollata, e non molto lontano riesce a scorgere l'imponente piramide del museo più famoso del mondo. Sinceramente non le era mai piaciuto quel monumento, troppo moderno e grossolano, ma aveva sempre desiderato trovarsi faccia a faccia con la Gioconda. Poi un'altra via, i negozi stanno tirando giù le brandine, ed ecco a lato la Tour Eiffel, elegante, superba e bellissima: il tramonto fa uno sfondo perfetto dietro la sua ombra.
"Sai, sei molto fortunata ad aver trovato un appartamento affacciato sul centro di Parigi, da quello che mi hanno detto è molto grazioso"Eva soffermò quelle parole. Più sentiva la sua voce, e più ne restava affascinata: era bassa ma non troppo, leggermente rude, piena di fascino.
Passarono 20 minuti ed ecco che Jack rallentò fino a fermarsi davanti ad un palazzetto . Le aprì la portiera, le prese la mano e disse:"Eccoci qua, come sai è Sabato, hai un intero giorno di rilassamento prima di iniziare il nuovo lavoro, preferisci che Lunedì mattina vengo a prenderti? Così potrai vedere..." Eva lo interruppe:" Oh grazie, gentile come sempre, ma dovrò farci l'abitudine!" e sorrise. Lui le infilò in mano un cioccolatino dalla carta lucida e disse :" Come preferisci, allora a Lunedì"; lei gli sorrise radiosa e lo vide scomparire dentro la sua auto che partì moooooolto lentamente...quindi osservò meglio quel piccolo cioccolatino. Era morbido, era un Mon cheri.
Restò bloccata, ed in quel momento, se avrebbe potuto, si sarebbe sciolta come burro al sole: quanto era dolce Jack! Prendendo le chiavi riuscì ad aprire il portone di quercia, ed intanto, mentre saliva le scaline a chiocciola che portavano al primo piano, il suo piano, scartò il cioccolatino e lo gustò: era il più buon cioccolatino che avesse mai mangiato, e non solo perchè amava il liquore!

Benvenuta a Parigi!


Eva socchiuse le palpebre ai tiepidi raggi, e poco dopo vide un hostess in divisa verde prendere il suo bicchiere ancora pieno di succo d'arancia: stranamente era riuscita a prendere sonno, ed adesso l'aereo stava per atterrare. Con un leggero ronzio nella testa, e gli occhi ancora umidi, guardò al di fuori del finestrino, la sera stava calando lentamente su Parigi, e numerose piset d'atterraggio la circondavano.
Con una salviettina si asciugò il viso, quindi ci fu l'atterraggio rapido ed ecco che scendeva insieme agli altri passeggeri.
Arrivata sul marciapiede, il caos totale: guide che sbandieravano cartelli per attirare l'attenzione di chissà quale turista, bambini, donne, uomini... senza troppe cerimonie si avviò verso l'uscita dell'areoporto, quando d'un tratto sentì una voce timorosa e gentile richiamarla: " Scusi, mi perdoni è lei la signorina Eva Morelli?" ; quest'ultima si voltò e vide davanti a se un uomo, sui ventisei anni , dai bei lineamenti e con un radioso sorriso. "Si, ma lei chi è?", "Oh , sono Jack , uno dei suoi nuovi colleghi qui a Parigi, sa, la sua nuova ditta era al corrente del fatto che arrivasse qui a Parigi solo oggi, ed hanno avuto la cortesia di mandare un collega ad accoglierla, così con piacere mi sono offerto io".
Oh, rispose lei, ora più tranquillita ed onorata"Siete stati tutti molto gentili, ma credò che sarà costretto ad accompagnarmi a piedi, non ho la mia macchina" si scusò lei, "mi segua, ho la possibilità di darle un passaggio" e così silenziosamente si avviarono verso il parcheggio dell'aereoporto. Intanto ogni tanto il nuovo accompagnatore osservava la sua nuova collega, che le pareva bella ed aggraziata in maniera del tutto inattesa.

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Sunday, March 11, 2007

La fine dell'inizio



Eva si sedette con cura accanto ad Anna, e le porse uno dei due tiepidi muffin appena comperati...Anna ne tolse delicatamente la carta e lo morse in un angolino assaporandolo, sapeva di latte ed era molto soffice; quindi socchiuse le plapebre al mondo e lasciò che la leggera brezza marina di Ostia le accarezzasse i capelli rossi. Poi osservò le impronte lasciate sulla sabbia impregnata di salsedine: prima erano decise, poi più lievi, si incrociavano, andavano in un verso opposto, una girava a destra e l'altra a sinistra, o più semplicemente si fermavano, ed erano un chiaro simbolo dei vari cammini che si possono attraversare nella propria vita. "Questo è l'inizio della fine"sospirò lei, "O la fine dell'inizio" le sussurrò in un orecchio Eva. Erano due giovani ragazze, rispettivamente di appena 23 anni, avevano alle spalle gli anni delle elementari, delle medie, del liceo e dell'università passati insieme, avevano condiviso tutto, la separazione dei genitori di Anna, la morte del fratello di Eva, il primo bacio, le sofferenze e le gioie più semplici, mentre adesso avevano davanti l'intera vita, ma era ora di prendere strade diverse; Anna con l'unica consolazione del suo sogno, diventare una fotografa, ed Eva con quello di diventare una pubblicitaria di succeso.Non potevano contare più l'una sull'altra. Anna si alzò e dopo aver accartocciato la carta del muffin ormai finito, tese la mano ad Eva, che prontamente si tirò su. Non una parola, ma semplicemente sguardi, sguardi che dicevano tutto, che ripercorrevano la loro piccola storia e che guardavano con timore, ma anche con speranza l'avvenire. Anna prese la mano della sua amica e le diede una piuma, rosso vivo, che solleticava il palmo, poteva sembrare un insulsa piuma di plastica, ma per loro era molto di più, il loro sacro portafortuna. "Prendilo tu, stai per imbarcarti in Francia , un paese sconosciuto, fra tre giorni avrai il tuo primo giorno di lavoro, a quanto pare tu hai più bisogno di fortuna!" abbozzò un sorriso e senza attendere una risposta l'abbracciò forte, come non aveva mai fatto , senza badare alle lacrime fredde che le bagnavano il viso.
"Sarà ora di andare, non devi perdere l'aereo!" ed una volta raccoltà la sciarpa a righe che si era tolta, prendendo Eva per mano ,si incamminò verso la vettura.
Due ore e mezza dopo, la malinconia del mare grigio aveva lasciato posto alla confusione, all'afa , al sudore ed all'aria viziata dell'aeroporto di Fiumicino. Una voce meccanica e non molto distante avvertì che i passeggeri dell'"Air france" destinazione Parigi dovevano recarsi al chek kin numero tredici.
Le due amiche si diressero verso il luogo dell'imbarco; intanto Anna osservava Eva:le sembrava pallida, fiacca ed affaticata mentre trascinava la sua valigia, era stata una scelta dura e sofferta quel viaggio che stava per compiere.
Fin da piccola Eva si era distinta dalla propria classe per la sua creatività e la sua dote artistica nel disegnare, e quindi da lì il sogno di diventare una pubblicitaria, o più semplicemente quella che disegna e realizza gli spot pubblicitari di un prodotto. Ebbene, dopo appena sei mesi dalla fine dell'università gli era stato offerto un posto di lavoro in una famosa azienda francese di prodotti alimentari, il lavoro che aveva sempre sognato le era stato offerto; ma costituiva una scelta difficile , doveva lasciare tutto, pure la sua migliore amica, la loro amicizia sarebbe di certo continuata ma non sarebbe mai rimasta la stessa, e dopo sofferenze era stata costretta ad accettare. Ed ora era il momento della separazione...
Eva porse il proprio biglietto ad un hostess truccata in modo troppo pesante, quindi si voltò un ultima volta prima di attraversare il tunnel che l'avrebbe portata nell'aereo . Un ultimo bacio , un abbraccio e poi una frase :" Ti chiamerò appena arrivo, promesso!! " ,"Eva resterai sempre la mia migliore amica, fin che morte non ci separi!". Lacrime, lacrime ed è ora di andare; Anna vede la chioma bionda di Eva scomparire nella curva e per la prima volta nella sua vita si sente sola, nuda, spoglia di ogni felicità..
I motori si accendono, si parte...Anna sorride guardando dalla vetrata dell'aereoporto l'aereo laccato di bianco alzarzi in un polverone e spiccare il volo, ed in quel preciso istante, lei con il viso che preme sulla vetrata, ed Eva, che con gli occhi gonfi rifiuta una caramella dall'hostess, pensano una solo cosa, con un barlume di speranza: "Si, è vero, è la fine dell'inizio!".
CONTINUA

Monday, March 5, 2007

Notte prima degli esami [OGGI]


Finalmente dopo varie acrobazie sono riuscita a vedere al cinema questo film, (fornita di un buon bidone strapieno di popcorn al burro), che alcuni giudicano il film rivelazione dell'anno. Che dire, sinceramente quando ho saputo della sua uscita sono rimasta abbasranza perplessa, mi sono fatta un'idea sul fatto che di solito, quando esce il seguito di un film non è mai bello come il primo e finisce per rovinare pure quest'ultimo, ma quel Venerdì pomeriggio al cinema Jolly ho avuto davanti a me un esemplare eccezzione, il secondo film, ovvero notte prima degli esami, [oggi] era ancora più bello e gradevole del primo!!!Pareri personali....in questo secondo film si rispecchiava un lato più comico e divertente, mentre la storia anche se abbastanza simile era strutturata in modo diverso, non voglio darvi particolari se avete intenzione di andarlo a vedere, ma la cosa che naturalmente più mi è piaciuta è stato il cambio d'epoca!!Infatti mentre il primo si svolge durante l'epoca del 1970 il secondo è nella nostra epoca, precisamente nell'anno in cui la nostra squadra azzurra ha vinto i Mondiali!!! *applauso*
Poi qualche parere va dedicato pure ai personaggi non vi pare? Bene, niente da dire sul protagonista Luca, bravo e vivace come sempre, tanto meno sul cazzaro (me lo lasciate dire vero?) Massi, buffo e sfigato, mi è piaciuta molto come al solito Alice, che paragonerei ad una bambolina di pezza con gli occhi tanto dolci, e mentre Riccardo...lo trovo semplicemente stupendo!! E' molto attraente. E quind? E quindi manca la new entry, Azzurra!!Nome che tra l'altro mi piace molto: infatti questa ragazza ha preso il posto di Claudia, la ragazza che ha fatto innamorare di se Luca. Mi sembra giovane, fresca e bella anche se nella sua bellezza si riscontra una strana particolarità, ha il viso scavato, soprattutto nella parte degli occhi. Mi sono piaciute molto anche le scene girate sullo zoo marine, dove Azzurra lavora come addestratrice di delfini. Ha svolta la sua parte egregiamente ed ho letto su un giornale che per eseguire tutte quelle scene si è dovuta allenare in acquario per ben tre mesi!!Ed allora complimenti Azzurra, e non mi resta che dire...BUONA VISIONE!!

Thursday, March 1, 2007

The pink panter o meglio detta la mitica pantera rosa!!


Du dum...Du dum...du dum du dum duuum!!
Già solo la sua sigla jazz è conosciuta ormai in tutto il mondo, così calma, rilassante, straboccante di ritmo e...mucho carina!!
Ma io preferirei soffermarvi sulla protagonista (o protagonista, a vostra preferenza) di questo cartoncino animato che amavano tanto i miei genitori...LA PANTERA ROSA!! Prima di tutto facciamo una piccola premessa: il mio animale preferito è la pantera, con il pelo così intenso, leggermente corto ed ispido, è così sinuosa, affascinante , pronta a scattare e con quei due cerchietti di un giallo intenso, che ti scrutano nel profondo dell'animo....in più questo cartoncino sembra la combinazione geniale dato che come protagonista abbiamo il mio animale preferito e ...*suspanse* del mio colore preferito!!D'accordo, può essere una rivelazione abbastanza banale, ma credetemi se vi dico sinceramente che non sono come magari potrebbero essere quelle ragazzine fru frù tutte pazze per il rosa, ma questo colore neutro mi piace, mi ispira femminilità...naturalmente su misura, senza esagerare perchè il troppo stroppia!! Insomma questa panterina tanto simpatica e con il musetto furbetto mi piace davvero tanto, quindi in conclusione non posso fare altro che sperare di tornare a vedere presto una sua puntata!

Norvegia: viaggio in crociera...


Non so se ve ne sarete accorti, immagino probabilmente di si, ma il punto è che sono una personcina abbastanza particolare a cui piace MOLTO, ma MOLTO viaggiare...soprattutto in crociere...perchè, come di solito mi piace pensare, la vita è come un libro e chi non viaggia ne legge appena una pagina!! Così ho avuto la nostalgia del viaggio e pian pianino sto progettando, a fianco delle mie inseparabili amiche un bel viaggio (minimo una settimana) da trascorrere in crociera, tra quei magnifici fiordi e sulla terra ferma, mi piacerebbe da morire osservare su in cielo l'aurora boreale!! (nota, appare in cielo una volta l'anno se non di meno).
Mi sono informata su vari siti turistici ed ho notato che le stagioni che consigliano maggiormente sono i tre mesi estivi, bensì Luglio , Giugno ed Agosto, anche perchè verso Febbraio e Gennaio tutte quelle magnifiche foreste sono coperte da un massiccio manto di neve e cosa si scorgerebbe?? Ammetto che tra la Norvegia e me è scattata la scintilla una semplice serata di qualche anno fa quando sdraiata sul divano ho assistito ad una puntata del kilimangiaro ( programma sensazionale) in cui c'era un servizio completo su un viaggio destinazione Norbegia.
Tutto quel verde....i fiordi così avvolti dal mistero...la terra dei giganti, la casetta di Babbo Natale, :) e Capo Nord: pensate che durante un preciso periodo dell'anno per tre giorni c'è sempre il sole e per i tre giorni dopo c'è sempre la notte!!
Ebbene per concludere questo post: vi chiederete perchè vi ho annioato scrivendo tutto questo? Perchè se qual'cuno tra voi gentili lettori avesse in programma un viaggio simile al mio, o più semplicemente sia stato in Norvegia od abbia qualche lieto consiglio da riferirmi sono qua, con le maniche rimboccate a prendere appunti!! :)