Saturday, April 28, 2007

Al Moulin Rouge


La parte piatta dello specchio, nello spoglio bagno dell'appartamento di Eva sembrava sussurrargli sempre nuovi dubbi invece che rassicurarla. Mentre le sottili lancette dell'orologio nel tinello, che non erano mai andate così veloci, le facevano ricordare sempre di più come Jack sarebbe stato sotto la soglia a momenti..."Capelli sciolti sulle spalle o legati in uno chignon?"domanda tanto semplice quanto impegnativa. Alla fine la donna optò per la seconda opzione, i suoi riflessi chiari erano così più visibili. Si passò con cura una salviettina aromatica tra le mani e si spruzzò qualche goccia di profumo intenso sul collo. Era un campioncino che gli avevano gentilmente offerto in profumeria, lo Chanel n5. Fece appena in tempo ad afferrare la sua borsetta che ecco il campanello suonare, dunque era arrivato. Eva respirò intensamente, era la SUA serata, non si doveva innervosire o sarebbe apparsa goffa, con il piccolo cuore che tremava.
Scese fino al portone dove, Jack, con il suo sorriso gentile la stava aspettando. Un saluto appena sussurrato può dire poco, ma quel bellissimo bocciolo rosso la fece arrossire fino alla punta delle orecchie. La macchina partì lentamente verso il Moulin Rouge, la serata era appena iniziata. Ci vollero circa 20 minuti, passati a darsi discrete occhiate sullo specchietto retrovisiore. "Mmh...Chanel!"esclamò Jack aspirando profondamente con il naso, "E se il mio intuito non mi inganna, è pure il numero cinque!"concluse lui con una punta di malizia. Eva rispose con un altro arrossimento per poi dire:"Jack, siamo arrivati vero?". Un vortice di luci dorate e rosso fuoco li travolse in pieno, entrando nel profondo dei loro occhi...scritte lampeggianti, che vorticavano nel cielo serale e scuro, Eva, leggermente sorpresa in un primo momento sbattè gli occhi...Davanti ai loro visi un imponente edificio dalla forma alquanto particolare li attraee, la scritta rossa a caratteri cubitali dice chiaro e tondo"Moulin Rouge", la ma cosa più buffa è senz'altro il mulino con le quattro pale dorate che poi ha ispirato il nome del locale. "Il mulino rosso!"esclama Eva scendendo dalla macchina. La coppia si avvia verso l'entrata dove una piccola fila ben ordinata fa vedere il proprio biglietto come lasciapassare. Poi è il turno di Jack che a sua volta le mostra i due biglietti di carta, e le due piccole anime entrano in quel che definiscono l'inferno di passione, sentimenti e musica sfrenata. Una musica dal volume troppo alto invade la loro mente, è sfrenata, senza censura, e d'un tratto Eva si vede girare intorno i quattro angoli di quell'immensa sala.
CONTINUA

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