Saturday, April 28, 2007
Una sola parola: astemia
Jack la prese con delicatezza per mano e la portò sicura su un tavolino, probabilmente già prenotato, ai bordi del palco di legno dove si svolgono gli spettacoli. Eva guardò i morbidi bordi vellutati del sipario ancora chiuso, non doveva mancare molto all'inizio del primo spettacolo. Eva si sedette sulla sua sedia, appena davanti a Jack e notò con un pizzico di irritazione quanto era scomodo quel piccolo tavolino da drink. Un ragazzo dall'aspetto fiacco ma elegante, con una piccola margheritina sull'occhiello si avvicinò cautamente. "I signori vogliono ordinare, prego?". Eva depose la sua mano su quella di Jack e gli sussurrò in un orecchio:"Jack, non ti scordare che io ho cenato, vai sul leggero per piacere"; Jack la guardò divertito e gli sussurrò a sua volta:" Mi credi forse un ingordo?" "No", fu la risposta evasiva di lei. "Garçon,una birra media chiara, con qualche nocciolina e stuzzichino e, per l'incantevole signora..."posò lo sguardo su Eva, "Una birra media chiara"disse Eva quasi di getto, innervosita su quella domanda. Dette tutto d'un tratto, quelle quattro parole sembravano di una semplicità, ma lei stessa non sapeva quanto gli sarebbe costata quel'ordinazione. "Ah...un'ultima cosa garçon, mi potrebbe dire a che ora inizierebbe il primo spettacolo?""Tra un'ora precisa!"rispose lui, voltandosi elegantemente per andarsene. Non aspettarono molto per ricevere, dallo stesso cameriere i due boccali di birra, dal bordo schiumato, e così iniziarono a parlare timidamente. A quanto pare Jack sembrava assai interessato sul suo passato in Italia, ed Eva raccontò senza troppi timori, tralasciando alcuni piccoli particolari, tra cui quello che le faceva più male, la sua amicizia semi-perduta con Anna. Mentre parlava, Eva, lievemente rassicurata da come i minuti passassero tranquilli, iniziò a stuzzicare qualche buccia di pistacchio, assaporare una nocciolina secca, e sorseggiare qualche goccia della sua birra, ben attenta a appiccicarsi tutta la schiuma candida sul contorno delle labbra, Fu quando Jack rimase in silenzio, cercando di scalfire una buccia di pistacchio troppo dura, che un pensiero colpiì, dritto e deciso la mente di Eva, Come se una vocina quasi comica ed imbarazzata le sussurrasse nell'orecchio:"ma mia cara, tu sei astemia!". Ed i ricordi iniziarono ad affiorare, quasi dispiaciuti di farsi ricordare da Eva. Era vero, la saggia,buffa vocina aveva ragione, lei era ASTEMIA! Aveva scoperto di avere questo difettuccio al compleanno di Anna, quando aveva appena compiuto 18 anni... CONTINUA
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