Sunday, March 11, 2007

La fine dell'inizio



Eva si sedette con cura accanto ad Anna, e le porse uno dei due tiepidi muffin appena comperati...Anna ne tolse delicatamente la carta e lo morse in un angolino assaporandolo, sapeva di latte ed era molto soffice; quindi socchiuse le plapebre al mondo e lasciò che la leggera brezza marina di Ostia le accarezzasse i capelli rossi. Poi osservò le impronte lasciate sulla sabbia impregnata di salsedine: prima erano decise, poi più lievi, si incrociavano, andavano in un verso opposto, una girava a destra e l'altra a sinistra, o più semplicemente si fermavano, ed erano un chiaro simbolo dei vari cammini che si possono attraversare nella propria vita. "Questo è l'inizio della fine"sospirò lei, "O la fine dell'inizio" le sussurrò in un orecchio Eva. Erano due giovani ragazze, rispettivamente di appena 23 anni, avevano alle spalle gli anni delle elementari, delle medie, del liceo e dell'università passati insieme, avevano condiviso tutto, la separazione dei genitori di Anna, la morte del fratello di Eva, il primo bacio, le sofferenze e le gioie più semplici, mentre adesso avevano davanti l'intera vita, ma era ora di prendere strade diverse; Anna con l'unica consolazione del suo sogno, diventare una fotografa, ed Eva con quello di diventare una pubblicitaria di succeso.Non potevano contare più l'una sull'altra. Anna si alzò e dopo aver accartocciato la carta del muffin ormai finito, tese la mano ad Eva, che prontamente si tirò su. Non una parola, ma semplicemente sguardi, sguardi che dicevano tutto, che ripercorrevano la loro piccola storia e che guardavano con timore, ma anche con speranza l'avvenire. Anna prese la mano della sua amica e le diede una piuma, rosso vivo, che solleticava il palmo, poteva sembrare un insulsa piuma di plastica, ma per loro era molto di più, il loro sacro portafortuna. "Prendilo tu, stai per imbarcarti in Francia , un paese sconosciuto, fra tre giorni avrai il tuo primo giorno di lavoro, a quanto pare tu hai più bisogno di fortuna!" abbozzò un sorriso e senza attendere una risposta l'abbracciò forte, come non aveva mai fatto , senza badare alle lacrime fredde che le bagnavano il viso.
"Sarà ora di andare, non devi perdere l'aereo!" ed una volta raccoltà la sciarpa a righe che si era tolta, prendendo Eva per mano ,si incamminò verso la vettura.
Due ore e mezza dopo, la malinconia del mare grigio aveva lasciato posto alla confusione, all'afa , al sudore ed all'aria viziata dell'aeroporto di Fiumicino. Una voce meccanica e non molto distante avvertì che i passeggeri dell'"Air france" destinazione Parigi dovevano recarsi al chek kin numero tredici.
Le due amiche si diressero verso il luogo dell'imbarco; intanto Anna osservava Eva:le sembrava pallida, fiacca ed affaticata mentre trascinava la sua valigia, era stata una scelta dura e sofferta quel viaggio che stava per compiere.
Fin da piccola Eva si era distinta dalla propria classe per la sua creatività e la sua dote artistica nel disegnare, e quindi da lì il sogno di diventare una pubblicitaria, o più semplicemente quella che disegna e realizza gli spot pubblicitari di un prodotto. Ebbene, dopo appena sei mesi dalla fine dell'università gli era stato offerto un posto di lavoro in una famosa azienda francese di prodotti alimentari, il lavoro che aveva sempre sognato le era stato offerto; ma costituiva una scelta difficile , doveva lasciare tutto, pure la sua migliore amica, la loro amicizia sarebbe di certo continuata ma non sarebbe mai rimasta la stessa, e dopo sofferenze era stata costretta ad accettare. Ed ora era il momento della separazione...
Eva porse il proprio biglietto ad un hostess truccata in modo troppo pesante, quindi si voltò un ultima volta prima di attraversare il tunnel che l'avrebbe portata nell'aereo . Un ultimo bacio , un abbraccio e poi una frase :" Ti chiamerò appena arrivo, promesso!! " ,"Eva resterai sempre la mia migliore amica, fin che morte non ci separi!". Lacrime, lacrime ed è ora di andare; Anna vede la chioma bionda di Eva scomparire nella curva e per la prima volta nella sua vita si sente sola, nuda, spoglia di ogni felicità..
I motori si accendono, si parte...Anna sorride guardando dalla vetrata dell'aereoporto l'aereo laccato di bianco alzarzi in un polverone e spiccare il volo, ed in quel preciso istante, lei con il viso che preme sulla vetrata, ed Eva, che con gli occhi gonfi rifiuta una caramella dall'hostess, pensano una solo cosa, con un barlume di speranza: "Si, è vero, è la fine dell'inizio!".
CONTINUA

5 comments:

Francesca DB said...

Ellyuccia cara, se scrivi posts così lunghi mi metti in crisi!!!!! E mi fanno male agli occhietti con quel neon!!! Cmq è fantasticoso!!!!
Perché non fai 1 altra capatina al mio blog, di tnt in tnt? E miogliorato molto!

Eowyn said...

Oh Franceschina, perdonami, sono stata così crudele!! Non mi ero accorta del tuo commento...t.v.b
Ma ti è piaciuto davvero? Tanto per sottolineare è una storia, la devo continuare...
p.s prenderò nota dei tuoi suggerimenti!

Francesca DB said...

Sisi.... Grandiosa!!!!!
Grazie x avermi difeso!!! Almeno tu!!!!! Nn so cs intendeva x "linguaggio umano" tuo fratello... Ho sl messo ;-) e qualche abbreviazione, nn credo che sia poi tnt "scimmiesco" ;)...
E digli pure che l'altro blog l'ho fatto, è anche collegato al mio, ci sn i link su Dragon Blog (a prpst, c'è anche il tuo!!!)... Ormai sul suo nn scriverò +, le "scimmie" nn sn ammesse a qnt pare...
P.S: figurati se me la sn presa x 1 c*****a del genere...!

Francesca DB said...

P.S: TVB ANCHE IOOOOOO!!!!!

Eowyn said...

Sono sempre così felice di poter contare su di te!! E' stato un piacere difenderti, come al solito!
In ogni caso mio fratello parla tanto ma poi alla finel'unico scimmione è lui!!