Friday, June 15, 2007

La lettera


Il foglio di carta stampata venne pian piano aperto,e gli occhi incuriositi di Anna iniziarono a decifrare le minuscole lettere stampate al computer della lettera:
Roma il 23 Settembre 2006
Gentilissima signorina,
l'obbiettivo di quest'avviso è comunicarle da parte di tutta l'agenzia "Photo with smile" che lei è entrata a far parte del nostro personale come da lei richiesto tempo addietro. Il contratto già programmato duraturo per due anni di prova, (N.B se la prova andrà bene e se la riterremo idonea al lavoro il contratto le potrà essere rinnovato per cinque anni,con precisazioni da verificare),l'aspetterà nel'essere firmato nella data del nostro incorntro. Naturalmente ne potremo poi discutere con calma in caso di divergenze o scomodità. Ma per adesso l'unico compito di questa lettera è di esporvi il programma che dovrà svolgere durante l'arco di tempo dell'anno 2006/07 . Le mete che saranno luogo del nostro appostamento saranno le seguenti:(N.B il pagamento per tutti e tre i viaggi,più il corrispondente alloggio e le spese ricorrenti saranno sul conto dell'agenzia,dunque,lei non sarà a carico di nessuna spesa personale).
1 Groenlandia, pensiola meridionale. Come punti base avremo le città principali di Narsassuaq, Nanortalik e Qaqortoq.
2 Marocco,sulle coste occidentali, entrando anche nell'entroterra.
3 Messico, sul Golfo del Messico.
Il suo lavoro signorina, accompagnata da altri validi fotografi,sarà quello di immortalare diversi paesaggi di questi posti per cataloghi di agenzie turistiche e cartoline postali. L'intera troupe l'aspetta una settimana prima della partenza alla volta dei ghiacci della Groenlandia per firmare definitivamente le trattative del contratto , informarla più dettagliativamente al riguardo e poter così poterla considerare nella nostra troupe. Dunque arrivederla al 6 Ottobre, nella nostra base in Via Cremini 3 alle ore 16:oo.
Distinti saluti,
il titolare,il Signor Crawford.
P.S L'avvertiamo anche che se vorrà unirsi alla nostra associzione ed accettare questo lavoro,per accedere a qualsiasi posto o base dell'agenzia dovrà compilare adeguatamente il cartellino qui allegato con una sua foto recente e tutti i suoi dati personali e portarselo continuamente con se.
Anna dopo aver letto la comunicazione per ben due volte di seguito col fiato sospeso, ripose il tutto ed emise un grido roco.
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C'è posta per te


Le scarpe da ginnastica dalle sfumature sul celeste si fermarono bruscamente davanti ad una porta di vimini socchiusa. Anna,ansimando leggermente e saltellando sul posto entrò dentro la cucina della sua casa. Il corpo era accaldato e goccioline di sudore colavano sulla fronte.
"Buon dì mamma!" esclamò senza fiato Anna, rivolgendosi ad una donna anziana che indossava un grembiule bianco sporco e tagliuzzava con estrema precisione un paio di carote.
"Buona giornata cara, hai già concluso la tua corsa mattutina sul lungomare?". "Si,c'era un venticello piuttosto insistente,ma comunque...perfino quando ti sei presa tre giorni di ferie ti devi alzare alle sette per preparare il pranzo?"le rispose la figlia, con un cenno d'indignazione nella voce. Ma prima di aspettare la consueta risposta sfilò via per la cucina,diretta verso una doccia rigenerante.
"Ah...Anna,è arrivata una busta,immagino via posta per te,è arrivata ieri sera tardi,l'ho poggiata sul bancone"la richiamò la madre. "Grazie mamma, ma immagino sia di nuovo qualche volantino pubblicitario" disse la donna, scrutando attentamente la busta quadrata di carta riciclata. Anna stava di nuovo per avviarsi verso il corridoio quando il suo sguardo cadde su un voluminoso pacco della spesa che emanava un putrido odore di pesce. "Mamma, non avrai forse in mente di preparare del pesce per questa sera!?". La madre si asciugò pazientemente le mani sul grembiule e disse con un filo di voce:" Mia cara, tuo padre ti ha concesso tutto il necessario,ma non vorrai privare un pover uomo del piacere del pesce appena cucinato. Tu potrai consolarti con la tua insalata"concluse lei,con un tono che non lasciava repliche. Anna,accontentata quanto bastava, filò via silenziosamente con la busta in mano. Anna era vegetariana. Una volta seduta sul bordo del water del suo bagno profumato,iniziò a scartare la busta: dapprima con delicatezza, poi più impazientemente con forza prepotente. Le bastò una sola semplice occhiata per accorgersi che non si trattava di un volantino pubblicitario: sue due fogli completamente bianchi erano stampate lettere al computer. Inoltre le scivolò in mano anche un cartellino foderato da uno spesso strato di plastica e con un cordoncino; doveva essere un lascia passare o qualcosa di simile pensò Anna diventata ora assai attenta.
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Saturday, June 2, 2007

Toc toc! Chi è? Sono la tua occasione


"Bluck!", un rumorino appena percettibile seguì la fine della piccola bollicina di sapone, spenta nell'aria, abbandonata al suo destino.
Anna, beatamente immersa nell'accogliente tiepore della vasca da bagno, esalò respiri che avevano il sapore di gelsomino. Poi strusciò delicatamente i piedi sul fondo della vasca, dove, immediatamente, alcuni granuli di sale marino che ancora non si erano sciolti le raschiano la pelle. I capelli umidi le coprono il collo. Erano passati bene nove giorni da quell'assolata mattina in cui Anna aveva avuto il coloquio per un futuro lavoro. Silenzio. Un silenzio devastante, nervoso, che dava molto fastidio: perchè ancora non l'avevano chiamata?
"Drinnnn Drinnn!", la suoneria del telefono portatile, posato ingenuamente sul bordo della vasca, interruppe i suoi pensieri.
Anna cercò di asciugarsi le mani con l'asciugamano e rispondè prontamente: "Si?". "Buongiorno signorina, parlo con Anna Parino? Sono l'addetto al concorso per giovani fotografi e le volevo comunicare il risultato". Anna ora trattiene il fiato osservando fisso davanti a se le piastrine che ricoprono il muro del suo bagno. "Sono io". "Bene". la voce lontana continuò,"Abbiamo analizzato le sue fotografie, giudicate dalla maggioranza completamente piene di professionalità, originalità, ed impegno".Un lieve sorriso solcò il viso della donna, forse ce l'aveva fatta. "Ciò nonostante", a queste parole fin troppo crudeli, il telefono scivolò sulla guancia della donna: anche questa era andata, un occasione persa, ed Anna si domandava in quei brevi secondi se era davvero così brava, o se era meglio abbandonare tutti i suoi più dolci sogni e cambiare. Ma cosa fare? In fondo aveva una laurea fresca fresca in Biologia. Ma che razza di lavoro ne trovo fuori?.
"Lei sarà cosciente che il vincitore del colloquìo avrebbe avuto un contratto di due anni come fotografo e collaboratore di alcuni fascicoli per pubblicità. Ma non l'abbiamo trovata adatta per questo preciso tipo di lavoro. Ciò nonostante, abbiamo notato la sua bravura nel catturare paesaggi, ed un nostro lontano collega, ha tenuto a dirci che gli piacerebbe assumerla per due anni consecutivi nel suo budget". Ed ecco che un altro barlume di speranza appariva all'orizzonte. Anna cercò di controllare la sua voce fin troppo felice: " E quale sarebbe il tipo di lavoro che dovrei svolgere con questo signore?". "Viaggierà, per due anni, in tre località diverse per ogni anno, scatterà fotografie per cartoline locali e per riviste di viaggi. Tutte le spese saranno a carico del suo gruppo e mi creda, mai c'era capitata l'opportunità di offrire un lavoro così prestigioso ad una principiante. E' stata molto fortunata e se tutto andrà bene, il contratto sarà in futuro rinnovato, la pagheranno profumatamente e la sua esperienza le potrà aprire nuove strade nel mondo dell'arte. Appena le potremo procurare un colloquio con il direttore per il contratto, la informeremo, tenga il cellulare acceso. I mie distinti saluti, arrivederla". Anna non si era mai sentità così felice.
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Monday, May 28, 2007

E' solo l'inizio

La tazza di porcellana, dai bordi schiumati di un bollente caffè appena finito di bere, emise un sordo suono nell'essere posata su quell'elegante tavolino di vimini. Anna si passò dunque un tovagliolo pulito sui bordi della bocca e controllò l'ora: ormai mancavano appena due minuti all'inizio dell'appuntamento, non poteva permettersi di tardare di più poichè da ansiosa e poco professionale sarebbe sembrata distratta ed imprecisa. Adorava quel caffè dal retrogusto dolce, dove spessi granelli zuccherati restavano ancora beatamente sul fondo. Salì le scalette appena lucidate che portavano al primo piano dell'edificio romano. Esitò un minuto nel premere il campanello dov'era chiaramente segnato :" Studio fotografico per principianti". Poco dopo la portà si aprì silenziosamente, lasciandola davanti ad uno stretto e poco illuminato corridoio. Senza proferire parola si avviò verso l'unica stanza dalla porta aperta, da dove giungeva un fiebile odore di sigaro. I due uomini dalla camicia bianca, che stavano seduti su due basse sedie, dietro la scrivania, le diederono un semplice Buongiorno, quasi seccato. Con poche parole la fecero accomodare e le ordinarono di compilare più precisamente possibile un modulo sulle informazioni personali. Anna titubante lesse il foglio ed inizò a compilarlo con cautela, nel dubbio di avere una buona scrittura. Poteva sentire come sottofondo lo scricchiolio della matita temperata in malo modo ed i sospiri di fumo dell'analizzatore. Quindi, dopo aver ritirato il modulo le chiesero la busta con le foto, e raccolta in una cartellina plastificata, il primo uomo si alzò aspettando che anche la giovane donna facesse lo stesso. "Bene signorina, la chiameremo al più presto possibile, quando sapremo per certo il vincitore del nostro concorso, sappiamo dove abita ed il numero del suo cellulare. L'unica cosa che deve fare al momento è aspettare, se verrà assunta informazioni più precise le verranno comunicate"; e si sedette distratto. Anna, del tutto allibita, si girò per poi tornare a guardarlo fisso negli occhi e rispondere con voce gelida :" Anche se non sarò presa come assistente me lo comunicherete lo stesso VERO?"; un assenso deciso del capo le basto per farla uscire dall'edificio. Si ricordava fin troppo bene della sua delusione, di quando aveva partecipato ad un mini concorso liceale e per settimane e settimane aveva aspettato ingenuamente senza ricever risposta. Ma la donna, camminando sul marciapiede umido di rugiada, sentiva il suo tenero cuoricino batter fin troppo forte. Diede un lungo sospiro e si disse con voce ferma: "Ti devi tranquillizzare Anna, è solo l'inizio!".
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Saturday, May 12, 2007

Fotografie


La stampante,con un sussurro impercettibile e costante,accarezzava il foglio imprimendo in lui nuovi colori,nuove immagini. Due occhi leggermente socchiusi e deboli fissavano il lavoro in corso,protetti dai quattro angoli di quella camera riempita da una fiebile luce,la luce dell'alba chiara. In sotto fondo, il soporifero rumore di un orologio fin troppo preciso: TIC-TIC...TIC-TIC...TIC-TIC...Anna diede un altro piccolo sorso al suo succo di frutta alla pera e sfilò con premurosa attenzione la SUA fotografia che aveva appena stampato.
La prese con le unghie nell'angolino più remoto,e tirandola in alto,se l'accostò in viso spostandola ogni tanto nelle varie direzioni della luce e osservandone ogni minimo tocco. Poi, gli occhi a mandorla cedettero,il corpo della donna si sedette più rilassato: era perfetta,sublime,perfetta.
La infilò prima tra una spessa fodera trasparente, e poi in una leggera busta di carta marrone che infilò amorevolmente nel suo zainetto.
Si infilò le scarpe da tennis,lasciò con poco ordine il succo ancora pieno sulla scrivania e,con lo zaino in spalle diede uno sguardo allo specchio. Andava bene,aveva un non so che di artistico,ignorando le sue profonde occhiaie che le sorridevano sfacciate. In punta di piedi superò il pianerottolo e socchiuse la porta della camera da letto della madre. Il viso semi nascosto dal candido lenzuolo,dormiva ancora beatamente. Le sfirò la pelle con un bacio ed uscì di casa,con il piccolo rimpianto delle calde coperte che poco prima l'accoglievano. Ma era il suo grande giorno,e nessuno si sarebbe permesso di rovinarglielo. Ce ne voleva di tempo per arrivare a Roma da Ostia, e doveva sacrificarsi alzandosi presto.
Durante tutto il viaggio in autobus,per giungere nella capitale,masticò nervosamente una gomma da masticare,finchè non schiacciò un sonnellino calmo. Ogni tanto accarezzava lo zaino,quasi per paura di non trovarlo più,di non trovare più la sua foto,là,appoggiato alle sue gambe...Quella foto le aveva fatto vincere al concorso delle piccole arti,nel secondo anno del liceo,era riuscita a scattare quel momento fatidico grazie all'aiuto di Eva,che pazientemente faceva cadere goccie su goccie dentro la piscina! ^.^
Ed ora sperava ardentemente che le avrebbe di nuovo portato fortuna...Finalmente arrivò a Piazza Eustachio,dove in una sua trasversa,si trovava l'edificio dove risiedeva la redazione. Le avevano chiesto di portare una sua foto,in modo da giudicarla e vedere quale era la sua bravura. Osservò l'ora dal suo cellulare scuro: mancavano ancora venti minuti all'appuntamento,e lei non aveva nè il coraggio nè la sfacciataggine di presentarsi in anticipo:sarebbe sembrata impaziente e poco professionale. Poi le venne in mente di come,in quel bar affollato anche alle dieci di mattina,chiamato appunto Sant'Eustachio,preparassero il caffè più gustoso di tutta Roma. Di certo Anna aveva già fatto colazione,ma il tutto le sembrava un buon diversivo. Così,prendendo fiato,si infilò tra la folla.
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P.S Alzando lo sguardo si può vedere la fotografia scattata da Anna. ^.^

Friday, May 4, 2007

Un sussurro dal vento


Appena una veloce mossa, ed ecco che le scarpettine dal numero piccolo sono abbandonate sulla spiaggia,vicino ad un rifuto, una lattina aperta arrugginita. Ed ecco affiorare un altro ricordo, che ha il potere di far apparire un altro tenero sorriso sul volto pallido di Anna, si ricorda di come al liceo la chiamassero "Cenerentola". Aveva sempre avuto un piedino molto piccolo lei, motivo innocente del suo affettuoso soprannome; ma ad Anna tutto questo le era sembrato tutto molto buffo, ed aveva sempre difeso i suoi piedini trovandoli assai graziosi.
Un altra piccola mossa ed ecco che i calzini di cotone,(piccoli anche essi), con un volo vanno a fare compagnia al paio di scarpe solitarie.
Anna si tranquillizza, tanto sa che quel senso di gelo durerà appena pochi secondi...poi i granellini di sabbia, della spiaggia si infilano tra le dita dei piedi, dando un senzo di riposo che tanto le piace. Ormai la sera sta varcando la soglia della giornata, sono giunti appena due minuti dopo le sei ed ecco che una leggera patina grigio chiaro sta avvolgendo il cielo...La brezza è fredda, si infila tra la pelle delicata del collo, non la vuole lasciare in pace. Ormai il muffin è finito, come il pomeriggio. Anna decide di concedersi un ultima piccola voglia, camminare sulla riva infangata, dove la schiuma scura accarezza la sabbia immobile nella sua meditazione. Sa già che se ne pentirà, quando sarà costretta ad infilarsi i calzini tra i piedi zuppi ricoperti da uno strato leggero di sabbia...Il vento si alza dal sottile confine dell'orizzonte, facendo depositare un'abbondante quantità di sabbia tra i capelli ramati di Anna e facendo innalzare in tutta la loro umiliazione rifuti abbandonati da una persona che vale troppo poco. A pochi metri da quel profilo tanto debole, c'è un secchio della spazzatura, stracolmo quanto basta per lasciare alcuni accortocci volare liberi nell'aria per poi depositarsi, come in semi cerchio davanti ad Anna. Lei arriccia il naso, per quanto il suo ghiacciolo glielo possa permettere, e resta quasi attratta da un particolare volantino. Contro le sue reputazioni da schizzinosa lo raccoglie, nonostante sia ancora del tutto accartocciato, come un riccio, dalla carta leggerissima e giallo chiaro.Ancora non capisce perchè l'ha raccolto, ma sente un'attrazione surreale, che la spinge ad aprire il volantino ed a leggere quello che hanno stampato sopra. All'inizio sembra uno i quei semplici volantini pubblicitari, ma ecco che, quella frase la colpisce in pieno...BAM!Si regge appena in piedi. Possibile che fino a quel momento il vento l'avesse ascoltata per poi esaudire i suoi desideri?Quella frase innocua racchiude molto più di un semplice "Cercasi fotografo per cataloghi, che lavori con passione, costanza e originalità", racchiude il suo futuro. E la via di Sant'Eustachio sarà spettatrice della sua ascesa...
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Ti ricordi?


Anna sospinse con decisione la porta a vetri per poi lasciarla richiudere sommessamente. "Buon giorno Anna!", la saluto con un misto di gioia il panettiere. Poco lontano, un grido stridulo di un branco di gabbiani coprì la risposta della donna:"Salve Aurelio, dimmi che hai appena sfornato la tua dolce specialità, ne voglio gustare subito una!". "Ah...una,non due" concluse lei, con un filo di voce strozzata. "Come mai"le fece eco l'uomo dalle robuste mani completamente imbrattate di farina;"Non mi dirai che quella birichina di Eva si è di nuovo fissata sulla sua maledetta dieta!". E nonostante tutto quel tono indignato fece sorridere la sua giovane cliente...Anna chiuse gli occhi, ancora si ricordava...Il gabbiano, quel tetro locale dove si trovava,era in verità una piccola panetteria, famosa per la sua specialità: caldi, soffici e dorati muffin. Da quando lei ed Eva li avevano assaggiati, ne erano rimaste subito affezzionate, per la bontà sia di quei dolcetti che per quella del suo venditore.
E si ricordava ancora di quando avevano appena sedici anni e la sua migliore amica, si era fissata sul fatto che fosse troppo rotondetta, iniziando così una scrupolosa dieta che però, fortunatamente non durava molto, Anna poteva vantarsi di essere molto convincente. Ma erano passati tanti giorni, e tanti muffin da quel giorno,ora Eva si trovava sospesa sopra un leggero filo impercettibile:il suo futuro. E lei, con una laurea giovane che già sapeva di chiuso, imprigionata in un cassetto, nell'inutile attesa di essere tirata fuori per un possibile colloquio di lavoro, era sempre là, nella stanza invisibile della malinconia..."No Aurelio, Eva, Eva è partita, per adesso ti dovrai accontentare di me!"gli rispose Eva, porgendogli i soldi e prendendo un muffin. "Oh bè,speriamo che torni presto od andrò in rovina!Voi siete le mie clienti preferite!"rispose lui leggermente sorpreso,vedendola scomparire fuori dalla sua desolata panetteria.Ricordi...potrebbero essere paragonati a mele...si,mele, ad un occhio superficialmente attento potrebbero sembrare tutte uguali, dallo stesso colore e dallo stesso sapore, ma naturalmente non è così. Innanzitutto ognuna appartiene ad un albero diverso, e poi ci sono quelle, più morbide e fiacca, che cascano subito dall'albero, per essere assaporate. E poi quelle più fastidiose, si,fastidiose, che fai di tutto per raccoglierle ma ti sembra che il ramo a cui sono appese è troppo alto...Quelle rompi scatole, che ti cascano precisamente in testa per ricordarti un fatto che avresti voluto non ricordare, ed in fine quelle marce, poichè niente è perfetto, quella che hai fatto di tutto per non assagiare il suo succo e che poi, inesorabilmente ti ritrovi a mangiare, avendo sulla lingua il sapore di quel succo amaro, doloroso, disgustoso...questi sono ricordi, mele, provenienti dallo stesso frutteto ma di sapore molto diverso, il sapore della nostra vita!
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