"Bene,a quanto pare anche per oggi il nostro turno di lavoro, ed anche il tuo Eva, finisce in questo momento"esordì Pierre infilandosi la giacca scamosciata, salutando ed uscendo dal proprio ufficcio. Poi fu la volta di Jack, che con un lieve cenno della mano disse "Buonasera"ed uscì a passi lenti. La prima giornata di Eva era dunque conclusa...Eva aiutò Margot a risistemare alcune schede pratiche sotto dei fermafogli e dopo il giro di chiave della collega, le due donne si avviarono silenziosamente verso l'uscita.
"Mi raccomando riposati Eva, a domani!" le gridò Margot, infilandosi agilmente in un taxi che aveva chiamato poco prima.Eva le sorrise mentre la macchina gialla si avviava nel centro cittadino.
Sistemò per bene la propria borsetta e si avviò davanti alla fermata della metro che distava pochi metri dall'industria, Controllò l'orario, era in perfetto tempismo, la metro sarebbe arrivata tra appena cinque minuti; uhm, qua se non altro le metro sono in perfetto orario rispetto a quelle italiane, quasi fossero treni! pensò la donna, stringendo tra le dita la morbida piuma. Si sentiva soddisfatta, serena, e stranamente molto fiacca.Poco dopo si sentì chiamare gridando: "Eva!Eva" quest'ultima si girò con poca sorpresa sentendo QUELLA voce. Era Jack, che la stava chiamando appena poco dietro di lei. Lei aspettò tranquillamente che arrivasse a suo fianco e lo lasciò parlare:"Scusa se non ti ho parlato prima, ma avrei preferito che gli altri se ne fossero andati. Riprese un minuto fiato ed Eva l'osservò con dolcezza, nonostante avesse i capelli scompigliati dalla piccola corsa, era semplicemente bellissimo. "Sai, non ti ho ancora detto quanto sia felice che lavoriamo nello stesso reparto..."continuò lui, "Ma avrei voluto dirti che, vedi, un mio amico fortunatamente è riuscito a procurarmi due biglietti per lo spettacolo serale di domani al Moulin Rouge, non so se lo conosci ma comunque è..."; "Non ti preouccupare, ne ho già sentito parlare"lo interruppe timidamente Eva, "Ma stavi dicendo?". "Ecco, il punto è che se ti sarebbe andato di venire con me, io sarei stato molto onorato di averti come accompagnatrice!" concluse lui tossicchiando. Eva inclinò leggermente il capo e lo fissò per un tempo lunghissimo negli occhi, poi rispose:"Ma certo che mi farebbe piacere Jack, sei una persona tanto gentile!". "Bene, non sai che grande piacere!", tirò un impercettibile sospiro di sollievo,"Dunque ti passo a prendere domani sera verso le 8 e un quarto, va bene?","Perfetto"rispose prontamente lei, quindi si salutarono e si avviarono ognuno verso la via opposta. Lo sguardo di Eva cadde sul suo orologio da polso ed ebbe un sussulto: la sua metro era passata da ben cinque minuti! Inutile dire che le toccò farsi venti minuti di strada a piedi, ma nonostante il grigiore serale ad Eva quella sembrò una passeggiata favolosa. Era così felice che le sembrava che i fini tacchi a spillo sfiorassero a pena il terreno. Ma nel frattempo un altro pensiero più cupo e triste si insinuava nella sua mente:No, per quanto Margot possa essere gentile, allegra e simpatica non avrebbe MAI preso il posto di Anna.
CONTINUA
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