Saturday, May 12, 2007
Fotografie
La stampante,con un sussurro impercettibile e costante,accarezzava il foglio imprimendo in lui nuovi colori,nuove immagini. Due occhi leggermente socchiusi e deboli fissavano il lavoro in corso,protetti dai quattro angoli di quella camera riempita da una fiebile luce,la luce dell'alba chiara. In sotto fondo, il soporifero rumore di un orologio fin troppo preciso: TIC-TIC...TIC-TIC...TIC-TIC...Anna diede un altro piccolo sorso al suo succo di frutta alla pera e sfilò con premurosa attenzione la SUA fotografia che aveva appena stampato.
La prese con le unghie nell'angolino più remoto,e tirandola in alto,se l'accostò in viso spostandola ogni tanto nelle varie direzioni della luce e osservandone ogni minimo tocco. Poi, gli occhi a mandorla cedettero,il corpo della donna si sedette più rilassato: era perfetta,sublime,perfetta.
La infilò prima tra una spessa fodera trasparente, e poi in una leggera busta di carta marrone che infilò amorevolmente nel suo zainetto.
Si infilò le scarpe da tennis,lasciò con poco ordine il succo ancora pieno sulla scrivania e,con lo zaino in spalle diede uno sguardo allo specchio. Andava bene,aveva un non so che di artistico,ignorando le sue profonde occhiaie che le sorridevano sfacciate. In punta di piedi superò il pianerottolo e socchiuse la porta della camera da letto della madre. Il viso semi nascosto dal candido lenzuolo,dormiva ancora beatamente. Le sfirò la pelle con un bacio ed uscì di casa,con il piccolo rimpianto delle calde coperte che poco prima l'accoglievano. Ma era il suo grande giorno,e nessuno si sarebbe permesso di rovinarglielo. Ce ne voleva di tempo per arrivare a Roma da Ostia, e doveva sacrificarsi alzandosi presto.
Durante tutto il viaggio in autobus,per giungere nella capitale,masticò nervosamente una gomma da masticare,finchè non schiacciò un sonnellino calmo. Ogni tanto accarezzava lo zaino,quasi per paura di non trovarlo più,di non trovare più la sua foto,là,appoggiato alle sue gambe...Quella foto le aveva fatto vincere al concorso delle piccole arti,nel secondo anno del liceo,era riuscita a scattare quel momento fatidico grazie all'aiuto di Eva,che pazientemente faceva cadere goccie su goccie dentro la piscina! ^.^
Ed ora sperava ardentemente che le avrebbe di nuovo portato fortuna...Finalmente arrivò a Piazza Eustachio,dove in una sua trasversa,si trovava l'edificio dove risiedeva la redazione. Le avevano chiesto di portare una sua foto,in modo da giudicarla e vedere quale era la sua bravura. Osservò l'ora dal suo cellulare scuro: mancavano ancora venti minuti all'appuntamento,e lei non aveva nè il coraggio nè la sfacciataggine di presentarsi in anticipo:sarebbe sembrata impaziente e poco professionale. Poi le venne in mente di come,in quel bar affollato anche alle dieci di mattina,chiamato appunto Sant'Eustachio,preparassero il caffè più gustoso di tutta Roma. Di certo Anna aveva già fatto colazione,ma il tutto le sembrava un buon diversivo. Così,prendendo fiato,si infilò tra la folla.
CONTINUA
P.S Alzando lo sguardo si può vedere la fotografia scattata da Anna. ^.^
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4 comments:
Bello, assolutamente sublime... COMPLIMENTISSIMI!!!!!!!!! Aspetto con ansia il tuo continuo!!!
amorino mio!! Smack Smack
Ehm... Elly... Da quando usi l'account di fate???
Da quando mio fratello non si decide ad uscire dal suo account una volta collegato ad Internet! :K
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